Il desiderio di avere un figlio con la fecondazione eterologa in Lombardia riguarda seimila coppie, che attendono il sì per la legge. Intanto viene preso come modello la Regione Toscana, che ha dato il via libera alla fecondazione eterologa. «Seimila coppie sono tante, e a livello nazionale parliamo di 30mila situazioni analoghe — spiega — eppure a Roma il ministro della Salute Lorenzin tergiversa, perde tempo e rinvia tutto al Parlamento quando non ce n’è bisogno», così ha detto Alessandra Kustermann, la ginecologa della Mangiagalli e femminista militante. Per la ginecologa sarebbe opportuna una direttiva dell’assessorato regionale alla Sanità per sbloccare la situazione. Intanto gli ospedali milanesi sono bersagliati da continue richieste da parte delle coppie che desiderano avere un bimbo: «Le richieste sono in aumento — ha confermato Basilio Tiso, il direttore sanitario della Fondazione Policlinico — ma non possiamo fare nulla finché non avremo direttive chiare». La stessa cosa avviene negli ospedali San Paolo, il Niguarda e l’Humanitas. Intanto anche in Lombardia si sta facendo strada l’esempio della Toscana. «Tra una settimana presenterò un’interrogazione perché si affronti la questione eterologa. Dobbiamo fare come la Toscana, che con una delibera ha aperto la strada al trattamento. Se su questa materia si perde tempo in scontri politici non si fa altro che il gioco dei centri privati, che saranno i primi a partire, penalizzando, ancora una volta, le coppie più bisognose, quelle che hanno difficoltà economiche», ha detto Sara Valmaggi, esponente del Pd del consiglio regionale. Occorre agire in fretta sul fronte dell’eterologa, lo sostengono Lucia Castellano, consigliera regionale di Patto Civico, che ha proposto un consiglio straordinario. Anche Umberto Ambrosoli, capogruppo di Patto Civico ha affermato che  «Le regioni devono muoversi in maniera omogenea, non ha senso che ognuna vada per la propria strada. L’eterologa è una materia troppo delicata ed eticamente rilevante e non può essere trattata con superficialità. A breve ci sarà la conferenza Stato-Regioni e sono d’accordo con Sergio Chiamparino che il tema vada trattato, tutti insieme, in quella sede». Il timore è che i tempi lunghi della politica possano far slittare l’applicazione della fecondazione eterologa al prossimo anno, favorendo così i privati (Serena Marotta)



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