Non ci saranno quattro moschee a Milano. Lo ha affermato il sindaco Giuliano Pisapia ieri durante l’incontro al Meeting di Rimini, parlando della gara che metterà quattro aree del Comune a disposizione delle comunità religiose che costruiranno una moschea. “Al bando potranno partecipare solo le comunità religiose iscritte nell’Albo comunale. I progetti migliori vinceranno. Quello che è importante è che vorremmo creare le condizioni perché tutti e quattro i luoghi che mettiamo a disposizione non siano assegnati allo stesso culto”, ha detto il sindaco. E divampa la polemica. “Mentre tutto il mondo occidentale riflette sui rischi del terrorismo legati al radicalismo musulmano, il Comune impegna uomini, aree e immobili per consentire l’edificazione di una o più moschee a Milano. Prima di concedere spazi agli islamici, l’amministrazione si doti di un regolamento che recepisca la carta dei valori predisposta nel 2007 dall’allora ministro dell’Interno Giuliano Amato”, dice al quotidiano “Il Giorno” il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Fabrizio De Pasquale. Mentre il consigliere di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato afferma: “Le quattro aree finiranno tutte nelle mani della comunità islamica, che ha disponibilità economiche enormi rispetto alle altre confessioni”. Intanto il bando partirà a settembre, come ha annunciato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Sulle quattro aree individuate però c’è il massimo riserbo: una dovrebbe essere quella degli ex bagni pubblici di via Esterle. (Serena Marotta)



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