Una “lettera ai cari” quella che Pietro Maxymilian Di Paola ha lasciato, segno che il suo suicidio era premeditato. Non solo il suicidio: anche la decisione di uccidere la sua ex fidanzata, Alessandra Pelizzi, 19 anni. Una tragedia annunciata dunque, d’altro canto il giovane aveva già cercato di suicidarsi un anno fa, ma questa volta ha voluto anche portare la morte innocente. Una vendetta perché lei lo ha lasciato, di cui lui immagina e descrive ogni momento prima che si compia: “Non mi sono lanciato con lei subito ma anzi le ho prima fatto provare il terrore di perdere tutto amici, famiglia e futuro”. E ancora: “Se la reincontrassi dall’altra parte la odierei ancora? No, il mio sfogo è finito nel momento in cui ho saltato”. Poi altre due pagine di saluti ai suoi familiari, quella famiglia che lo aveva adottato dal Brasile, con un ultimo agghiacciante messaggio: “Lascio un piccolo consiglio finale, si lo so che fa impressione, ma pensò sara utile sia alle future vittime che ai forse futuri carnefici, dubitate di quelli che ridono sempre a volte non possono semplicemente fare altrimenti e nel frattempo, perderanno l’anima”.



E’ stata ritrovata una lettera con cui Pietro, il ragazzo di vent’anni che si è suicidato questa notte trascinando con sé la sua ragazza, Alessandra, annunciava il suo gesto. Secondo le ultime ricostruzioni bastate su testimonianze di vicini di casa, la lite tra i due si sarebbe consumata proprio al settimo piano dell’abitazione: lei voleva lasciarlo, lui non sopportava l’idea. Pietro l’ha presa e l’ha trascinata con lui giù fino a schiantarsi entrambi nel cortile. La ragazza poco prima era riuscita a chiamare i carabinieri chiedendo aiuto. Tutto si è consumato in pochi istanti: poco prima infatti i due avevano cenato con la madre adottiva di lui, che abitava al quarto piano: non accettava che i suoi genitori adottivi si fossero separati. Poi gli amici che erano con loro sono usciti per comprare le sigarette e si è consumata la tragedia. 



Pare ormai assodata la dinamica della morte dei due giovani caduti dal settimo piano dell’edificio dove abitavano. Dopo la rottura del loro fidanzamento e al termine di una furiosa litigata, il ventenne, brasiliano di origine, adottato da piccolo da una famiglia milanese, ha costretto la sua ex ragazza a seguirlo e insieme a lei si è gettato. Lei è morta sul colpo, lui alcune ore dopo il ricovero in ospedale. Prima del folle gesto, i due erano nel loro appartamento insieme alla madre del ragazzo e altri due amici ai quali ha chiesto di lasciarlo solo perché doveva parlare in privato con la ex fidanzata. 



Appare evidente che quanto accaduto ieri notte a Milano sia un caso di suicidio/omicidio. Una testimone, una ragazza inglese che abita di fonte all’appartamento dei due giovani morti, ha detto che il giovane ha trascinato con sé la ragazza dopo un litigio buttandosi nel vuoto con lei contro la sua volontà. Un’altra persona che abita nello stesso palazzo ha raccontato  di aver sentito chiaramente urla provenire dalla casa dei due, in particolare una voce femminile che chiedeva aiuto. Qualcuno ha chiamato la polizia ma poi si è sentito il rumore di un tonfo che sembrava quasi quello di un colpo di pistola. Sempre secondo le prime testimonianze i due si erano lasciati da poco.

Arrivano le prime testimonianze inerenti i due ragazzi trovati morti questa notte nel cortile della loro abitazione. Il giovane è di origini brasiliane e ieri sera i vicini di casa avevano sentito urla provenire dall’abitazione dei due. Inoltre sempre il ragazzo aveva già cercato di uccidersi, sempre secondo le testimonianze, circa un anno fa sempre lanciandosi dall’alto dal terrazzo di casa. Era rimasto in piedi per circa un’ora sul blacone fino a quando un vigile era riuscito ad afferrarlo e salvargli la vita. 

Non si conoscono ancora le dinamiche, le ragioni e le cause. Al momento si sa solo che due ragazzi, una ragazza di 19 anni e un ragazzo di 20, sono morti dopo essere precipitati dal settimo piano di un palazzo in zona Affori, Milano nord. Si sa anche che i due giovani abitavano insieme proprio in quel condominio: i loro corpi sono stati trovati nel cortile interno, nella zona box del palazzo questa notte. Secondo le prime ipotesi, sono precipitati dal settimo piano dell’edificio. Non si sa assolutamente se i due si siano lanciati insieme per compiere un suicidio di coppia o se siano caduti per errore, o se ci fosse qualcun altro con loro. Tutte le indagini del caso sono già in corso.