Il Corriere della sera di oggi in una sua esclusiva riporta le indagini in atto della procura di Milano. Indagini che avrebbero portato alla luce una colossale truffa dell’Iva con lo scopo di finanziare i terroristi islamici legati ad Al Qaeda. La truffa sarebbe stata fatta mediante falsi certificati ambientali e prove della truffa stessa sarebbero state trovate in un rifugio di talebani al confine tra Pakistan e Afghanistan. Furono agenti della Nato a trovare quei documenti nelle loro operazioni alla ricerca di bin Laden. Allora, anche grazie alla denuncia di una commercialista milanese, erano stati eseguiti 38 arresti con il sequestro di 80 milioni di euro ai danni di associazioni anglo pachistane e franco israeliane. Proseguendo nelle indagini si è venuto a sapere del furto di circa un miliardo di euro ai danni del fisco italiano nel periodo che va dal 2009 al 2012. Certificati ambientali, carbon credit: i certificati venivano comprati dalle due società con società finte che producevano solo fatture e senza pagare l’Iva, quindi aggiungevano loro l’Iva e rivendevano il tutto ad altre società fittizie pure queste. Dopo aver incassato l’iva le società venivano chiuse e i soldi venivano inviati su conti correnti esteri, soldi che andavano a finanziare il terrorismo islamico.