“Anche noi seguaci di Allah”. È quanto afferma un sessantenne, Sergio Sergio, che è stato intervistato sulla figlia da un giornale locale, “Gazzetta dell’Adda”. La figlia ha 27 anni, è di origine campana, residente a Inzago, nel Milanese, convertitasi all’Islam. Maria Giulia Sergio è dfinita “braccio armato dell’Isis”, così l’ha apostrofata il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nell’informativa sulle minacce terroristiche che il Viminale ha inviato alla Camera. «Il 6 gennaio ho compiuto un anno dalla mia conversione — ha detto il padre di Maria Giulia —. Le mie due figlie si sono sposate con dei musulmani. Prima l’hanno fatto loro, poi mia moglie e infine io: non importa quanti anni hai quando ti chiama Allah. Siamo tutti contenti della scelta fatta: io mi sono trovato bene, per me e per la mia famiglia è stata la decisione giusta». Ma quando la notizia sulla figlia Maria Giulia, alias Fatima Az Zahra, si è diffusa, il padre si è chiuso in casa e si è dato al silenzio. “Dietro al velo non si nasconde una terrorista. Mia figlia Fatima è buona, chi la conosce può confermarlo. E ha la forza di chi lotta per una causa giusta”, parla la madre della ragazza, Assunta Bonfiglio, che indossa un velo nero. “Non ho contatti con Fatima da qualche tempo e non ho idea di dove sia, ma so che Allah la protegge”, aggiunge la donna. Intanto dal 2010 gli investigatori seguono gli spostamenti di Fatima, che si troverebbe in Siria. Alcuni mesi fa si sarebbe spostata a Grosseto, poi a Roma, dove avrebbe preso un volo per Istanbul. Poi dalla Turchia potrebbe aver raggiunto la Siria, per unirsi all’esercito dell’Isis. (Serena Marotta) 



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