Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è indagato per le trascrizioni delle nozze gay. Un atto dovuto per omissione d’atti d’ufficio. A rivelarlo è stato lo stesso primo cittadino durante un convegno del Pd. A ottobre scorso, il sindaco aveva dato il via alle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero. Poi la circolare del ministro dell’Interno Angelino Alfano, quindi l’invito del prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, a procedere alla loro cancellazione. «C’è stata una denuncia, non so di chi, e quindi l’iscrizione al registro degli indagati era obbligatoria – spiega Pisapia – . Ma ho molta fiducia nella magistratura. Essendo io avvocato posso non preoccuparmi ma magari altri sindaci potrebbero fermarsi su quello che è un loro dovere o comunque una questione su cui c’è grande mobilitazione e sensibilità. Questo indipendentemente da quello che uno può pensare sui matrimoni omosessuali nel nostro paese. Il sindaco ha anche fatto un appello al premier Matteo Renzi affinché faccia “una tirata d’orecchie al ministro Alfano per far ritirare quella circolare blasfema da un punto di vista giuridico”. Il sindaco ha spiegato che si tratta di una trascrizione legittima: “Quella è la trascrizione dei matrimoni legittimi, considerati legali all’estero e che per il nostro ordinamento devono essere trascritti. Di fronte alla denuncia – chiarisce Pisapia – è obbligatoria l’iscrizione al registro degli indagati. Ma il problema poteva essere l’opposto e cioè che se io non avessi trascritto ci sarebbe stato il rischio di essere denunciato per omissione di atti di ufficio». (Serena Marotta)