Ultime notizie dal fronte centrodestra: Paolo Del Debbio ci sta ripensando. Dal mondo berlusconiano la voce torna forte e non pare sia soltanto un wishful thinking. Insomma – dicono – a Del Debbio la manifestazione sulle periferie organizzata a Milano sabato 28 novembre è proprio piaciuta. C’erano tutti del resto: da Maurizio Lupi ad Alberto Bombassei, passando per Corrado Passera, Ignazio La Russa e perfino Emanuele Fiano. La forza nei sondaggi è nota. La stima perfino dal fronte a lui avverso c’è, la notorietà, grazie alla tv, non ne parliamo neppure.
Certo, sarebbe più facile per Del Debbio se il commissario Expo, Giuseppe Sala, ora alle prese con un’impresa ben più ardua dell’Esposizione universale, e cioè il dialogo nel centrosinistra, non si candidasse, ma non è detto che a un tosco-milanese tosto non dispiaccia la sfida vera, vera. E poi Silvio Berlusconi e Matteo Salvini continuano a ripetere a tutti la stessa cosa: a Milano bisogna riunire tutto il centrodestra del futuro. Certo, poi i due hanno idee non esattamente sovrapponibili di centrodestra del futuro, ma resta il fatto che finora l’unico nome su cui qualcosa di simile può accadere – tutti uniti – è proprio quello di Del Debbio. Si potrebbe perfino (ri)coinvolgere i centristi odiati dai leghisti, tanto il garante sarebbe lui.
C’è il problema del futuro di Forza Italia e della battaglia interna tra i collennelli e le colonnelle berlusconiane. Ma anche da questo punto di vista proprio Del Debbio sarebbe un bella mossa dello spariglio. Comunque – consiglia il Cav ai suoi – prima vediamo che cosa succede dall’altra parte. Insomma un po’ di tempo c’è ancora, anche per far circolare un po’ belle ipotesi – nel centrodestra non dispiace – come quella della candidatura dell’avvocato Anna Bernardini De Pace. Il problema, però, che sta venendo fuori è che manca una figura di collegamento e di federatore tra tutte le varie anime: non sarebbe male che ciò che Del Debbio farebbe candidandosi – riunire il centrodestra – fosse preparato da un lavorio di tessitura in ambito lombardo. Oppure serve un king maker, ma i leader sono (almeno) due, Berlusconi e Salvini.
E dall’altra parte? Le primarie ci saranno e saranno vere. Più o meno come previsto. Ma chi correrà? Il totocandidatura dice: Francesca Balzani corre (e inizia a sgomitare: “Sala? Un po’ vintage”), Pierfrancesco Majorino corre, Fiano e altri potrebbero ritirarsi. E Sala? Sempre lì si torna, sempre allo stesso interrogativo. Sarà un regalo per l’Epifania la risposta.