Per il soccorso alpino in Lombardia è stata approvata una legge che stabilisce la compartecipazione alle spese per gli interventi derivanti da casi di imprudenza, soprattutto per l’elisoccorso in zone di montagna, e se l’escursionista non abbia bisogno di cure. Il consiglio regionale ha infatti approvato la nuova norma con il sostegno del centrodestra. Mentre le opposizioni di centrosinistra e il Movimento 5 Stelle hanno votato contro l’approvazione della legge. Le tariffe saranno stabilite entro 120 giorni dall’entrata in vigore della norma, che prevede uno sconto per i residenti. Ad ogni modo, il richiedente non pagherà più del 50 per cento delle spese per i servizi, mentre per i residenti è previsto uno sconto del 30 per cento. “Quando un cittadino mette a rischio sia la propria incolumità sia  quella delle squadre di soccorso sanitario o tecnico deve essere consapevole che, nel momento in cui queste situazioni non sfociano in ricoveri ospedalieri o non hanno necessità di accertamenti diagnostici, la compartecipazione alla spesa è dovuta”, afferma l’assessore alla Salute, Mario Mantovani. “L’introduzione della compartecipazione alla spesa è un elemento concreto per evitare comportamenti scorretti, che mettono a rischio le squadre tecniche e sanitarie – chiarisce il consigliere Francesco Dotti (Fdi), primo firmatario del progetto di legge – L’obiettivo, anche attraverso un’informazione capillare nelle scuole, negli alberghi e in tutto il settore turistico, è sensibilizzare al rispetto delle norme dettate da buon senso e prudenza e al rispetto degli altri”. Mentre Gian Antonio Girelli (Pd) afferma di aver ottenuto “la salvaguardia della gratuità per gli interventi di soccorso alpino di carattere sanitario”, ma spiega il voto contrario del suo gruppo perché “il costo del ticket, stabilito dalla maggioranza per gli interventi non sanitari, è in ogni caso inaccettabile perché punitivo nei confronti di chi frequenta la montagna”. Secondo Dario Violi del Movimento 5 Stelle, il consiglio regionale “ha approvato una legge sbagliata che pretende che il turista valuti se un intervento è improprio e causato da eventuale propria negligenza”, tanto che “il campo di applicazione della legge è così indefinito e porterà a numerosi ricorsi senza risolvere il problema”. (Serena Marotta) 



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