La sentenza di assoluzione per Silvio Berlusconi nel processo Ruby ha fatto riaccendere la polemica sulla legge Severino che adesso impedisce al leader di Forza Italia di candidarsi in Parlamento. “Credo sia necessario rivedere la legge Severino e comunque applicarla in modo uguale per tutti – ha detto a SkyTg24 Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera – Non si comprende perché a Berlusconi sia stata applicata retroattivamente quella legge, con la conseguenza della sua esclusione dal Parlamento, mentre per altri due casi, cioè De Magistris e De Luca, il provvedimento è stato sospeso dal giudice amministrativo”. Sulla stessa linea il commento di Renato Brunetta, capogruppo FI alla Camera: “E’ una legge sbagliata che va assolutamente cambiata e va cambiata per De Luca, per de Magistris, per Berlusconi. Nessuno può pensare di modificarla solo per fare un favore ai suoi amici, questo vale per tutti, perché la Severino rappresenta un obnubilamento delle regole del diritto”.



Silvio Berlusconi è stato assolto. Si chiude così il processo Ruby: l’ex premier era imputato per concussione e induzione e prostituzione minorile. Era stato condannato a 7 anni in primo grado nel giugno del 2013, poi assolto in appello a luglio scorso. Adesso la sesta sezione penale della Corte di cassazione ha confermato l’assoluzione, ma le motivazioni della decisione si conosceranno tra circa un mese. Intanto Berlusconi esprime la sua felicità, dichiarandosi pronto a tornare in campo.



L’accusa per l’ex Cavaliere era quella di aver fatto pressioni sulla questura di Milano la notte del 27 maggio 2010 (in quel periodo era premier) per far rilasciare Karima el Mahroug, detta Ruby, e di aver tentato di occultare la relazione con la ragazza che all’epoca dei fatti era minorenne. Nelle sue motivazioni, la Corte d’Appello chiarì che quelle sulla questura furono pressioni indebite ma non andavano qualificate come concussione e inoltre non era stato dimostrato che Berlusconi fosse a conoscenza della minore età di Ruby. Torniamo al ricorso. La Cassazione ha rigettato il ricorso del procuratore generale di Milano Pietro De Petri e il ricorso del procuratore generale Eduardo Scardaccione. Poi ieri, nel corso dell’udienza, il pg della Cassazione aveva chiesto l’annullamento dell’assoluzione: «l’episodio nel quale Silvio Berlusconi racconta che Ruby è la nipote di Mubarak è degno di un film di Mel Brooks e tutto il mondo ci ha riso dietro», ha sostenuto. Da qui la replica del legale di Silvio Berlusconi, Franco Coppi: «La sentenza di assoluzione ammette che ad Arcore si sono svolte cene e prostituzione a pagamento, cosa che la difesa non contesta, ma nella sentenza non si trova la prova di alcuna minaccia implicita o esplicita rivolta a Ostuni».



Ostuni, lo ricordiamo, è il capo di gabinetto che l’ex premier chiamò per chiedere l’affidamento della ragazza alla consigliera regionale Nicole Minetti. A pronunciare la sentenza, che arriva dopo quasi dieci ore di camera di consiglio, è stato il presidente del collegio Nicola Milo. Adesso però per Berlusconi c’è un altro scoglio da superare: l’ex cavaliere è tra gli indagati dell’inchiesta “Ruby ter” in corso a Milano e che riguarda la presunta corruzione dei testimoni. Secondo l’accusa, le ragazze sarebbero state retribuite per testimoniare il falso nei processi. Sono 45 gli indagati, a vario titolo, per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza: tra questi ci sarebbero 21 ragazze, “le olgettine”, che nel frattempo hanno lasciato il residence di via Olgettina per trasferirsi nella Torre Velasca. I pm Milanesi hanno deciso di ascoltare a verbale la showgirl dominicana Marysthell Polanco, che si è proposta per raccontare dettagli sul caso Ruby. Oltre a lei, forse sarà sentita anche la sua amica Aris Espinosa, che fu presente a molte delle serate a Villa San Martino. (Serena Marotta)