Se venisse condannato il governatore della regione Lombardia Roberto Maroni, per effetto della legge Severino, dovrebbe dare le dimissioni dal suo ruolo. Si sono infatti chiuse le indagini in attesa adesso di rinvio a giudizio per presunti favoreggiamenti e pressioni su Expo per favorire due sue collaboratrici, con una delle quali, si dice nella richiesta, era in corso una relazione affettiva. La procura di Milano accusa Maroni di 319 quater, secondo comma: nel maggio del 2014 avrebbe fatto pressioni su Expo per ottenere un biglietto in business e un soggiorno in albergo di lusso a Tokyo per Maria Grazia Paturzo, per un costo di oltre seimila euro. Con la donna, dice ancora la procura, era in corso una relazione affettiva. Coinvolto anche il neo eletto presidente di Ferrovie nord il leghista Andrea Gibelli: ai due è contestata la turbata libertà di incanti per aver fatto avere una consulenza da 30mila euro a Mara Carluccio senza gara pubblica. Maroni ha commentato di essere tranquillissimo, non ho mai fatto pressioni per nessuno neanche figli o parenti, ha detto. 



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