Quasi duecento denunce, 192 per l’esattezza, arrestate 78 volte, ma sono tutte libere. Sono cinque donne rom, borseggiatrici professioniste che popolano la metropolitana milanese rubando. Duecento volte fermate con i proventi dei loro furti in borsa, incriminate e poi rilasciate libere. Come è possibile? Perché sono tutte e cinque madri con figli piccoli. Lo si legge oggi in un articolo del Corriere della sera: Alessia A., 29 anni, 9 figli, 16 arresti; Marta S., 21, 4 figli, 25 arresti; Fanisa H., 29, 5 figli, 8 arresti; Serya O., 23 anni, 4 figli, 22 arresti; Debora H., 20 anni, 3 figli, 7 arresti. Quasi sempre si tengono i bambini in braccio mentre agiscono così da proteggersi e poi essere immediatamente rilasciate in caso di fermo. Non solo Milano: le cinque donne si spostano anche a Roma e in Toscana, due sono di origine bosniaca e tre italiane. Davanti al giudice una di loro ha detto: “Sono analfabeta, non lavoro, ho nove bambini e un marito. Viviamo in camper. Rubiamo agli stranieri”. Ma la legge italiana è chiara: una donna incinta o madre di figli sotto ai sei anni non può andare in carcere. E continuano a borseggiare tranquillamente.



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