C’è Maura Torti, che fa il paté di fegato di lumache in Lomellina, ma presto debutterà anche un ragazzo del Sud che realizza il caviale con le lumache. Davide Gramegna ha fondato i sommelier del riso, per arrivare alla verità sulla varietà migliori e dal suo wine bar ristorante di Castelletto Sopra Ticino (Il Rosso di Sera) raggiungerà Milano per mostrare come è possibile. Poi ci sono quelli della Cirenaica, azienda agricola del parco Sud di Milano che hanno inventato una birra al sorgo e all’orzo per intolleranti, ma un altro produttore di Vercelli farà assaggiare le sue birre prodotte con diverse varietà di riso. Dove tutto questo? Ma a Golosaria, la manifestazione in programma a Milano dal 17 al 19 ottobre (al MiCo di FieramilanoCity) che compie i suoi 10 anni con un evento grandioso: 150 produttori del food, 100 del wine, 15 birrifici artigianali, 15 esperienze di cucina di strada e 50 incontri fra show cooking e dimostrazioni.



Io e Marco Gatti ogni anno ci cimentiamo con questa impresa, nata nella pancia del Salone dei Sapori e di Artigiano in Fiera che quest’anno compie vent’anni. Dietro a questo c’è innanzitutto la passione di raccontare un mondo che non si ferma: quello della piccola impresa italiana del saper fare, che è capace di superare il limite e di innovarsi. Nel Biellese ad esempio un gruppo di giovani che sarà a Golosaria (la Culma) la lanciato “Hai mai sognato un liquore ? Noi te lo realizziamo”, ma che dire di Alessio Bottin di San Giovanni in Lupatoto che s’è inventato la Cucinoteca per tagliare le spese di personale in cucina nei ristoranti? Dal Veneto arriva anche il Cheerin’guito, un format che reinterpreta lo street food mondiale. E chi si immaginava di trovare persino la Cola italiana, prodotta a Torino, ovvero Molecola, in tre versioni, con materie prime italiane e un gusto sorprendente. Ci saranno anche loro, mentre quelli di AMATI! Nutrition, il progetto che promette di mangiare facendosi del bene, lancia il suo street food con un ghiotto Pastram’Amati, una Pita (pane) al monococco, con carne in salamoia, speziata e affumicata che starà accanto agli hamburger del progetto Genuino, con la cipolla di Breme e con quelli del gruppo del barbecue, che sulla terrazza del MiCo faranno lezioni su come grigliare alla perfezione.



Ma non è finita, perché da Reggio Calabria, dopo l’anona dello scorso anno proposta in confettura, ora arrivano la bacche di goji italiane. E quelli di AMATI!Nutrition, che già le utilizzano nel loro locale di via Cappellini 23 a Milano, risponderanno con la purea di corniole da abbinare a una carne di razza bovina piemontese superselezionata. Sommi pasticcieri come Pepe da Sant’Egidio del Monte Albino (Sa) o Gobino da Torino annunciano grandi cose, ma anche Babbi esordirà coi suoi wafer e la pasticceria Veneta porterà i dolci che si vendono in farmacia, realizzati con Luca Montersino. Nori di Collobiano (Vc) parlerà del suo riso viola, ma il signor Viale da Brendola arriverà con una versione di bacalà pret a porter da urlo. Sul sito www.golosaria.it c’è il racconto minuzioso di tutte queste presenze e di questi tre giorni da vivere intensamente, compreso il mondo del vino che arriva con una schiera di nomi importanti: da Braida che qui festeggia i 30 anni del suo Bricco dell’Uccellone al Brunello di Montalcino della Tenuta Nardi e all’Amarone della Collina dei Ciliegi, fino al Sagrantino di Montefalco che fa bene al cuore. E poi almeno una ventina di produttori che hanno scelto la strada del biodinamico e che debuttano a Golosaria. Difficile raccontare tutto: bisogna semplicemente venire, una concentrazione di qualità e innovazione così non si è mai vista. Vi aspetto!

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