La settimana corta è troppo faticosa, meglio spalmare le lezioni su sei giorni ed evitare così un eccessivo carico di lavoro. E’ quanto sostengono gli studenti dell’Istituto Severi Correnti di Milano che questa mattina, nel primo giorno di entrata in vigore del nuovo provvedimento che prevede lezioni dal lunedì al venerdì, hanno organizzato una protesta bloccando l’atrio. E’ stato il Consiglio d’istituto ad approvare i nuovi orari all’inizio dell’anno, ma secondo gli studenti il voto sarebbe stato irregolare per la presenza di un solo rappresentante su quattro. La Provincia di Milano ha ribadito che la settimana corta comporta un risparmio elevato di risorse sul riscaldamento che potrebbero essere investite nell’edilizia scolastica, ma secondo gli studenti il carico di lavoro diventa eccessivo in soli cinque giorni di lezioni. Al momento dell’annuncio, la proposta aveva generato qualche perplessità ma anche dell’entusiasmo tra i sindacati. Domenico Pantaleo della Flc-Cgil aveva parlato di “mossa stravagante, che non ha nulla a che vedere con gli obiettivi didattici. Il ministero dovrebbe intervenire. Estendere una cosa simile a livello nazionale sarebbe inaccettabile: la scuola non può piegarsi a logiche di risparmio che dequalificano l’offerta formativa”. Al contrario, secondo Carlo Giuffrè, segretario generale Uil Scuola Lombardia, “potrebbe essere un’ottima scelta. In inverno il risparmio potrebbe essere importante, e si lascerebbero liberi i ragazzi di sabato. Un’iniziativa sicuramente estendibile a livello nazionale”.