Si entra nel vivo delle primarie del Pd a Milano e gli attacchi, più si va viva anche la campagna elettorale, e più evidentemente punzecchiature e critiche verranno fuori. Sentite le parole di Francesca Balzani, candidata e attuale vicesindaco di Milano, contro il grande favorito alla corsa come successore di Pisapia, Beppe Sala, intervistata ssh Repubblica: «Questi anni di amministrazione Pisapia hanno abituato Milano ad una amministrazione senza ombre, senza mezze verità. Sarebbe un peccato tornare indietro. Per essere competitivi e internazionali bisogna presentarsi con una trasparenza cristallina». Il tema è sempre quello, in ogni campagna elettorale c’è sempre chi taccia l’altro di non trasparenza; nulla di nuovo insomma, se escludiamo il fatto che concorrono per lo stesso partito e che, sopratutto, dovrebbero poi essere uniti tutti assieme al vincitore della corsa alle primarie. Dovrebbero, eppure il caso expo continua a soffiare “contro” Sala, con le accuse di mancanza di trasparenza in alcune decisioni all’interno della grande manifestazione universale del 2015. Che vengano fuori oggi è ovviamente tattica politica, ma la Balzani così’ come Majorino arriveranno fino in fondo, tirandole fuori defintivmanre queste prove, o si rimarrà in un clima di punzecchiatura fine a se stessa? Per ora i sondaggi corrono, e Sala ha il vento in poppa, nonostante tutto.
Qui sotto abbiamo riportato alcuni stralci dell’intervista a Sala, candidato per le primarie del Pd a Milano il prossimo 6-7 febbraio 2016, tenuta stamattina ai microfoni di Mix24 su Radio 24; ma il super candidato appoggiato da parte del Pd e dal segretario Matteo Renzi, ha provato ad approfondire anche un punto finora poco toccato in campagna elettorale anche con gli altri 3, Iannetta, Majorino e Balzani. Sul tema della legalità infatti, primario e importante per tutti, ancora non si erano sentiti proclami particolari, che andassero oltre il canonico “diritto alla legalità e impegno generale”. L’idea per Sala è, ovviamente, quella di replicare lo sforzo ottenuto con Expo e riportarlo, adattato, a Palazzo Marino: «Quello che abbiamo fatto con Cantone nell’ultimo anno, esaminare preventivamente ogni gara e creare delle commissioni di gara con tenaci esperti e esterni alla società appaltate, così faremo anche in Comune di Milano se diventerò sindaco». Chiude poi con un accenno e ricordo ad un grande sindaco da lui ricordato: «grande umanità, grande capacità di dialogo e molto amato dalla città: sarebbe un sogno uscire da sindaco amato come Tonioli». A guardare i sondaggi, i favori per ora ci sono: è tenerli il problema, come normale che sia.
Torna a parlare il candidato in vantaggio per la corsa alle primarie del Pd a Milano per questo 2016, Beppe Sala: parla ai microfoni di Giovanni Minoli su Mix24 questa mattina, su Radio24. «Buona parte del Pd è con me», annuncia con buona certezza il forte “sponsorizzato” da Matteo Renzi e dalla parte ovviamente meno radicale all’interno della sinistra. Sala è un personaggio scomodo per alcune anime del Pd perché incarna un pragmatismo da manager (qual’è del resto) che non fa impazzire tutti quanti, nonostante le parole di sicurezza di Sala per quanto riguarda il Partito che lo sponsorizza. Ammette comunque nell’intervista che oggi con il Pd compatto non ce la fa nessuno, nemmeno Renzi: «temo tra tutti Majorino, è un politico che sa parlare alla gente ed è bravo. Detto questo, i miei punti programmatici sono la casa, senz’altro e poi i giovani», secondo Sala infatti il problema di Milano è che ci sono tante case e appartamenti da 8-9 mila euro al metro quadro e questo non può andare avanti per molto, idem il problema dei quartieri popolari. Altra passo importante è il tessuto sociale di base che caratterizza la città di Milano in tutto il mondo e che va valorizzato; «A Milano c’è un tessuto straordinario, penso alla Moda. Noi non dobbiamo guardare D&g o Armani, ma a Milano, intorno, ci sono una quantità di aziende del settore che si possono sviluppare». Chiusura ad effetto quando dice che in fondo, vuole “un mondo che veda Milano come l’ascensore sociale”. Insomma, una continuazione dell’Expo su scala cittadina, ce la farà?
Quelle di Milano che si terranno il prossimo 6-7 febbraio sono delle primarie molto particolari, complesse perchè vedono la singolarità di un Partito Democratico che appoggia il candidato Giuseppe Sala invece che il proprio affiliato Pierfrancesco Majorino, e invece che premiare la continuità di centro sinistra, quindi il vicesindaco Balzani, braccio destro di Pisapia, viene appoggiato il commissario di Expo. Ma le anomalie non finiscono qui: mentre Sala cerca di convincere l’elettorato di avere proposte e visione di centrosinistra, l’intervento di Denis Verdini, senatore di Ala e mina vagante in parlamento, a metà tra la maggioranza e l’opposizione, di nuovo mette nella bufera queste primarie milanesi: «Non ho dubbi, a Milano voterei Sala, anche se mi spiace perché con Sallusti ho un attimo rapporto ed è un amico, però non dipende solo dalla persona ma dalla coalizione», afferma Verdini intervistato a Bersaglio Mobile di Mentana. Si scatenano Pisapia e sopratutto Majorino contro queste dichiarazioni: «Per me Verdini è il peggio possibile, e non si azzardi ad infilarsi nelle primarie del centrosinistra a Milano, non è il benvenuto. E spero che anche dalle parti di Sala non ci sia qualcuno che gli apra la porta per farlo accomodare, sarebbe una catastrofe per MIlano». Evidente il commento dell’attuale assessore nonché candidato per le primarie che cerca di screditare il favorito numero 1 ad uscire vincitore dal weekend elettorale 6-7 febbraio prossimi. IN chiaro imbarazzo, Giuseppe Slaa che cerca subito di liberarsi dell’endorsement forse meno gradito. «Non posso rendere conto delle dichiarazioni degli altri, una cosa è certa, la mia proposta di governo è chiara e fa riferimento alla coalizione del centrosinistra. Basta strumentalizzazioni».