Alla vigilia del voto per le primarie del centrosinistra, il Pd a Milano si prepara al grande weekend e dopo l’ultimo confronto pubblico di ieri sera su La7, si cerca una quadra per comprendere i vari programmi, nello specifico, dei 4 candidati sindaci del centrosinistra. Uno dei temi che ha certamente appassionato di più questa strana campagna elettorale – con un grande favorito, Sala, e gli altri a rincorrere in pratica prima di partire ufficialmente – è stato certamente quello dei trasporti, dopo l’annuncio choc di Francesca Balzani che prometteva trasporti gratis a tutti i cittadini milanesi entro 5 anni. Ieri sera lo ha anche ribadito dalla Gruber, «Penso che si debba fare qualche politica rivoluzionaria, c’è il grande problema dello smog: diamoci un obiettivo elettrizzante, iniziamo a sperimentare la gratuità del trasporto pubblico di superficie». Gli altri non ci stanno però, Majorino ribatte che «per me una persona benestante è giusto che paghi il biglietto», mentre Giuseppe Sala afferma che “è ingiusto che un milanese non paghi i mezzi pubblici, uno che è 30 metri dentro il confine non paga, uno che è 30 metri fuori paga“.
Tre giorni di distanza dal grande appuntamento delle Primarie Pd a Milano e i temi già scottanti vengono messi sul banco per poter tirare le somme e arrivare ad un giudizio finale per ognuno degli elettori che nel weekend porranno la loro scelta per il candidato ideale del centrosinistra. Ebbene, sia a livello nazionale e sia dal punto di vista personale, il tema dell’accoglienza dei migranti è di assai stringente quotidianità: nell’ultimo confronto avuto in tv a Otto e Mezzo, i 4 candidati Pd hanno espresso le loro personali idee a riguardo con punti di notevole differenza. Balzani insiste sulla non problematica occasionale ma generale, quando dice che “il tema non è se c’è posto o no, questi fenomeni non sono un’emergenza o un episodio, vanno gestiti meglio”, di contro Majorino risponde che “per i migranti ci sarebbe posto ma con una politica nazionale diversa. Finora ce l’abbiamo fatta, perché non eravamo soli, ma non possiamo essere sempre noi a fare questo tipo di lavoro”. Il grande favorito Sala invece risponde in maniera schietta: “un po’ di posto c’è e un po’ di risorse bisogna metterle”. Fronte comune dunque di totale apertura no, ma neanche il contrario, con Sala più realista e Balzani più idealista, insomma siamo alle solite.
Ieri sera ultimo confronto tv per i candidati delle primarie del Pd a Milano, la prova del centrosinistra alle urne che questo weekend sapremo se saranno segretissime o snobbate: a Otto e Mezzo da Lilli Gruber è andata in scena la guerra dei 4 candidati che hanno esposto in breve i loro programmi e sopratutto hanno tentato di fare le ultime stoccate gli avversari per guadagnare ancora quei punticini nei sondaggi che potrebbero risultati determinanti nella corsa al toto sindaco di Milano. Ebbene, è andata in scena anche una simpatica battaglia di slogan che ha dato la palma a… un attimo di pazienza, vediamoli insieme prima. Per Antonio Iannetta, “la rivoluzione urbanistica verde”, mentre Pierfrancesco Majorino annuncia “una città non più a due velocità”; “uno spirito arancione che vada avanti” è invece l’augurio di Francesca Balzani, per finire con Beppe Sala che annuncia “l’innovazione trascinata da giovani e l’inclusione”. Eh sì, ci spiace per Iannetta e Balzani ma di primo acchito i colori negli slogan sono un po’ fuori moda e richiamano ancora a Pisapia: per vincere bisogna svoltare, chiedono gli elettori, e allora sul podio ci metteremmo sia Majorino che Sala, in grado di rappresentare (forse) una novità. Almeno negli slogan.
E mentre ci si avvicina a lunghi passi verso le Primarie Pd Milano 2016, il centrosinistra subisce un terremoto derivante da un clamoroso sondaggio che se fosse confermato nei dati di realtà rimetterebbe in discussione l’esito della tornata elettorale di questo weekend. Se fino ad ora Giuseppe Sala aveva goduto di un sostanziale vantaggio di sicurezza su tutti i rivali dato dai tutti i sondaggi arrivati negli ultimi mesi e settimane, quello presentato Lorien Consulting per “Mam -e-Srl” potrebbe davvero cambiare tutto: il distacco infatti con la seconda classificata, Francesca Balzani, si sarebbe ridotto a soli cinque punti percentuali. L’ex ad di Expo scende infatti al 35,1% mentre la Balzani sarebbe salita al 30,4%; Majorino invece rimane al 17,2% mentre Iannetta rimane l’outsider con pochissime possibilità di vittoria. Cosa potrebbe avere determinato questo grande spostamento di consensi? Probabilmente l’endorsement di Giuliano Pisapia per la Balzani potrebbe aver generato, è stato calcolato, circa 6mila voti con Sala che ha perso dal 40% e l’attuale vicesindaco che partiva dl 22%. Ora rimane il rebus dei voti per Majorino: se davvero si unissero in un cartello – improbabile a fine campagna elettorale – allora Sala potrebbe essere battuto. Avverrà? E sopratutto Renzi (e gli elettori milanesi) permetterà tutto questo?