Mi chiamo Claudia Ferrari sono nata a Milano dove ancora oggi abito e ho 47 anni.

Sono sposata con Marco e abbiamo tre figli di 21 anni, 19 e 15 anni.

Sono laureata in Scienze Politiche.

Durante l’Università ho lavorato in un’importante azienda dove ho lavorato per 13 anni.

Ho sempre avuto l’idea di voler fare il Consulente del Lavoro e, quando nel 2002 mi sono dimessa dall’azienda dove lavoravo, ho iniziato subito il percorso di pratica presso uno Studio Professionale di Milano, necessario per poter sostenere l’esame di Stato.



Ho sostenuto questo esame nel 2005 e da quel momento svolgo la professione di Consulente del Lavoro in un grande Studio di Milano.

Sono da sempre appassionata della politica intesa come reale servizio al bene comune, come strumento al servizio nostro, della persona.

Sono stata consigliere di Zona 2 dal 2006 al 2011 rivestendo anche la Presidenza della Commissione Diritto allo Studio.



Nel 2011 mi sono candidata al Consiglio comunale di Milano ottenendo 864 preferenze.

In questi anni ho continuato ad occuparmi di politica insieme ad alcuni amici con cui abbiamo condiviso lavoro politico, preoccupazioni e gioie. Dopo tutti questi anni in cui ho avuto modo di conoscere e toccare con mano i reali bisogni dei cittadini ho deciso di candidarmi al consiglio comunale nelle prossime elezioni amministrative. Ci sono momenti in cui non basta guardare ma è necessario coinvolgersi in prima persona per cercare di dare risposte ai bisogni dei cittadini.

La prossima scadenza elettorale è stata l’occasione per decidere di giocare un ruolo attivo in questo ambito.



Ho deciso di candidarmi nella lista Milano Popolare, di cui condivido valori e ideali, che sostiene Stefano Parisi candidato sindaco.  

Alla domanda che spesso mi sento rivolgere: “Quali sono i punti principali del tuo programma elettorale”? rispondo sempre che il primo e fondamentale punto, che non dobbiamo mai dimenticare e che ogni giorno deve animare il nostro impegno, è il reale bene comune e la gestione della politica come servizio ai bisogni della persona che quotidianamente si rendono evidenti. Mi rendo conto di essermi ripetuta ma non posso prescindere da questa ragione.

Inoltre, molti sono gli argomenti che ritengo importanti. Ritengo per esempio che sia necessario sburocratizzare e semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione comunale attraverso una maggiore informatizzazione e collegamento tra loro degli uffici comunali.

E’ necessario inoltre favorire la “privatizzazione” dei servizi pubblici (assistenza sociale, dispersione scolastica, asili nido, ecc) perchè il pubblico è più costoso e meno efficiente.

E’ importante rendere strutturale il partnerariato pubblico-privato secondo un principio sussidiario.

Mi spiego meglio: il Comune si deve occupare di controllare la qualità e l’efficienza dei servizi delegando, però, al privato la modalità  di organizzazione ed erogazione dei servizi stessi. Questo permette un notevole risparmio per l’amministrazione comunale e, certamente, una migliore qualità dei servizi offerti.

Un ulteriore punto consiste nel favorire il sostegno dei negozi di vicinato in particolare delle periferie mediante la riduzione o l’esonero delle tasse locali ai commercianti stessi. Questo è fondamentale per evitare la creazione di ghetti sociale e favorire l’integrazione di culture diverse. Permetterebbe altresì di consolidare la presenza di negozi e botteghe storiche che sono fattori di aggregazione e socialità oltre a favorire la creazione di nuovi posti di lavoro.