E’ stata definita la più importante compra-vendita nella storia della vigilanza privata italiana, quella di Ivri, il primo operatore di sicurezza del Paese, da parte dell’avvocato Rosario Basile, effettuata lo scorso anno. E’ così che è nata un’azienda che ha 40 sedi e 27 centrali operative con 70mila clienti e 7200 addetti. In questa intervista Basile approfondisce il significato dell’azione di Ivri.
La vostra è un’esperienza nazionale, ma, dai risultati e dal valore che trasmettete, non è unilaterale ma capace anche di diversificarsi. Qual è la specifica domanda di sicurezza che intercettate, anche alla luce dell’esperienza in grandi eventi quali Expo Milano 2015?
Ivri, in qualità di azienda leader nel settore della vigilanza privata, sente la responsabilità di dover svolgere il proprio ruolo in totale supporto delle aziende e delle istituzioni, divenendo propulsore dell’innovazione nel settore della sicurezza, non solo tramite l’ampliamento della gamma di servizi offerti, ma anche attraverso l’impiego di nuove tecnologie e la formulazione di una nuova visione, così da rispondere alle sfide che questo delicato momento storico impone. In tale contesto Expo Milano 2015 ha rappresentato per noi una grande opportunità, una grande scuola, che ha visto l’impiego di ben 565 risorse. Ci siamo potuti confrontare con un evento di portata globale, l’abbiamo seguito fin dal primo mattone del cantiere, nell’ottobre 2012, gestendo la sicurezza non solo del sito espositivo prima, dopo e durante la manifestazione, ma anche dei padiglioni di più di 20 Paesi. Anche a fronte di questa esperienza, abbiamo deciso di supportare l’operatività dei nostri servizi con una approfondita attività di studio, analisi e ricerca, che è assolutamente necessaria per essere “attori” di un sistema di prevenzione – oggi quanto mai avvertito come indispensabile, soprattutto nelle grandi città come Milano – sotto il profilo della sicurezza, sia a livello locale che nazionale. A tale proposito Ivri ha recentemente creato al proprio interno una nuova area di Ricerca e Sviluppo che ci permette di esaminare nel dettaglio i progetti e le proposte prima di darne corso. Mettiamo dunque in campo una attività complessa e diversificata, che passa dal monitoraggio delle aree con unità cinofile fino alla sicurezza informatica e che costituisce un valido supporto alle autorità per rafforzare la lotta preventiva contro i reati di natura criminale e la prevenzione anti-terrorismo.
Individua una differenza tra la percezione del problema della sicurezza a Milano e l’effettivo problema della sicurezza? La risposta delle autorità rispetto alle reali esigenze di sicurezza è adeguata o si limita a inseguire l’insorgere dei vari fenomeni di illegalità?
I fatti recenti dimostrano che ovunque, nelle metropoli come Milano così come nei contesti di dimensioni più ridotte, non è più sufficiente il “monitoraggio del proprio cortile” per scongiurare il pericolo, ma c’è bisogno di una “condivisione territoriale estesa e partecipata” dove certamente gli istituti di vigilanza – che hanno padronanza delle aree su tutto il territorio nazionale – devono ricoprire un ruolo fondamentale poiché possono avere cognizione di ciò che accade a livello sociale. Ma è indubbio che l’attività operativa e la qualificazione del servizio devono anche essere supportate da strategie dei singoli Stati nel settore della sicurezza privata. Abbiamo bisogno ormai di un nuovo sistema della sicurezza e di un piano d’implementazione in termini di strumenti politici e legislativi, all’altezza delle sfide odierne che richiedono una visione più aperta, condivisa e partecipata. Un esempio chiaro di stretta collaborazione tra pubblico e privato ci viene proprio dalla protezione delle infrastrutture critiche su cui noi di Ivri siamo molto impegnati con uomini e mezzi.
Uno dei grandi temi della sicurezza è diventato il web. È proprio così? Come dovrebbe attrezzarsi l’istituzione comunale per aiutare i cittadini?
Senza dubbio la sicurezza informatica rappresenta il futuro del mondo security in virtù della crescente diffusione delle tecnologie Ict e delle nuove forme d’attacco, sempre più sofisticate. Per questo, grazie alla collaborazione con i nostri partner internazionali, operiamo sul fronte della sicurezza informatica e delle reti, dove, gestendo il difficile binomio tra sicurezza e privacy mettiamo a disposizione dei nostri clienti diversi strumenti di controllo, valutazione e gestione delle minacce. Al fine di proteggere i propri dati, tuttavia, è fondamentale che gli utenti siano consapevoli delle opportunità ma anche dei rischi che comporta oggi l’utilizzo del web, così da poter mettere in atto comportamenti adeguati. In questo frangente è fondamentale un’azione di informazione e formazione da parte delle istituzioni.
Educazione e sicurezza. Come descriverebbe questa relazione, in questi tempi?
Possiamo leggere questa relazione sotto due differenti punti di vista. Innanzitutto intendendo il concetto di “educazione” come formazione della cittadinanza, sensibilizzazione nei confronti del tema della sicurezza soprattutto per le nuove generazioni. A questo proposito abbiamo lanciato il progetto di una Academy della Sicurezza, all’interno del Polo Tecnologico che auspichiamo di poter costituire nell’ex area di Expo Milano, in collaborazione con università nazionali e internazionali. Il Polo mirerebbe a essere un incubatore di eccellenze e professionalità in cui studenti qualificati ed esperti del settore potranno interagire, coordinare, sintetizzare e ottimizzare idee, esperienze, elaborando una nuova visione della sicurezza. In secondo luogo possiamo intendere l’“educazione” come formazione del personale, ambito in cui Ivrir si impegna costantemente. Recentemente, in collaborazione con Lotan Hls & Defense, abbiamo istituito corsi di formazione antiterrorismo, destinati al nostro personale, che mirano a formare squadre speciali, costituite da personale altamente qualificato, in grado di rafforzare i sistemi di sicurezza rivolti a luoghi e persone, per dare una risposta concreta all’emergenza attuale. Ma non solo: la nostra nuova area di Ricerca e Sviluppo è orientata proprio all’approfondimento della conoscenza – strategica o puramente scientifica – e prevede percorsi e attività di studio, analisi e formazione, oltre, naturalmente, la ricerca di soluzioni pratiche e la traduzione di alcuni risultati della ricerca in applicazioni commerciabili.