Da ieri Piazza Duomo è diventata un angolo di Africa e i milanesi si dividono in due. Che centrano le palme con il duomo gotico e i palazzi dell’800? Si tratta di un presepe in anticipo? Adesso mancano solo i cammelli e i beduini, si legge sui social network. Il colpo d’occhio in effetti è forte, il contrasto evidente e l’impatto non esattamente esaltante. L’idea dell’aiuola con alberi africani è della catena Starbucks che in Cordusio sta per aprire il primo locale in Italia, appoggiata e approvata dal comune. Il sindaco Sala appare comunque dubbioso anche lui tanto che su Instagram ha commentato: “certo che Milano osa eh?”. L’architetto Marco Bay che ha firmato il progetto è ovviamente entusiasta: “Vivono felici in città da più di cent’anni. Ma purtroppo, ogni volta che parliamo di alberi si litiga sempre, sia quando vengono piantati, sia quando vengono tagliati”. Contraria la Lega che definisce il nuovo assetto “un obbrobrio che snatura la piazza” così come l’architetto Pejrone: “Piantare queste specie in piazza del Duomo a Milano mi sembra una follia neogotica. I banani sono una scelta coraggiosa, certo, al limite del kitsch. E le palme non fanno parte del passato e neppure del futuro del Nord Italia, sono un esotismo a sé”. Per il noto studioso dell’arte ed ex assessore Philippe Daverio “non è una africanizzazione di Milano, è una idea fantasiosa in linea con la storia”. E voi che ne pensate?



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