“Il megapedaggio per i bus turistici è intollerabile e le aziende del settore privato fanno bene a ribellarsi davanti ad un provvedimento iniquo che mette a rischio i posti di lavoro di un settore duramente colpito dalla crisi. Il sindaco Giuseppe Sala faccia un passo indietro”. Così dichiara Alfonso Riva, presidente della F.A.I. Trasporto Persone (Federazione Autonoleggiatori Italiani Trasporto Persone), l’associazione di categoria che riunisce oltre 600 operatori del settore e fa parte della confederazione nazionale Sistema Impresa.



Riva, sulla base di due sentenze emesse dal Tar della Toscana e del Lazio contro l’istituzione a Firenze e Civitavecchia di zona a traffico limitato per i bus, ha già dato mandato ai legali dell’associazione per “promuovere un ricorso analogo con lo scopo di annullare un’imposizione che aumenta l’attuale tariffa del 95%”. 



La Federazione Autonoleggiatori Italiani Trasporto Persone prende posizione contro la decisione della giunta milanese di introdurre modifiche alla mobilità a partire dal 13 febbraio stabilendo tariffe più alte per i bus turistici che entreranno in Area C. 

Si tratta del cosiddetto “superticket” che prevede una tariffa da 100 euro per i bus turisticiEuro 5 o superiori, e 200 euro per i bus Euro 4. I bus avranno accesso dalle 7.30 alle 19.30 e avranno a disposizione 5 ore di sosta gratuita in aree esterne all’Area C destinate al parcheggio.

Novità anche per i bus turistici che si vedranno maggiorare il ticket di ingresso: da 5 a 40 euro fino al 14 ottobre, mentre dal 15 ottobre si passerà a 100 euro. Un’autentica “mazzata” per le aziende proprietarie dei 200 bus turistici che ogni giorno entrano nel centro cittadino del capoluogo lombardo pagando il ticket da 5 euro.



“E’ l’ennesima decisione che rischia di portare al collasso il settore privato – dice il presidente della F.A.I. Trasporto Persone Alfonso Riva – caricando sulle spalle delle aziende ulteriori costi senza peraltro offrire vantaggi. Dopo Expo il numero dei viaggiatori stranieri è continuato a crescere facendo registrare un quasi più 12% mentre nel resto d’Italia supera di poco il 3%. Lo stesso vale per i pernottamenti. Sono dati positivi che devono fare riflettere ma che, purtroppo, non mutano uno scenario di grande difficoltà. Le istituzioni, invece di complicare la vita a chi porta i visitatori nelle città lombarde generando un indotto importante e creando posti di lavoro, dovrebbero promuovere il trasporto turistico riducendo le tariffe per l’accesso ai centri storici”.