Dei manifestanti hanno sparso semi di cannabis davanti alla Regione Lombardia ed è stato identificato Marco Cappato, noto dirigente del partito radicale, sostenitore di una proposta di legge regionale che chiede la liberalizzazione del consumo di questa droga.

Interrogato sull’argomento il sindaco Sala ha detto che sulla proposta si può anche discutere e che comunque è stato anche lui giovane e qualche spinello lo ha consumato. Cioè ha espresso un pensiero leggero su una droga leggera. 



Non sarebbe ora di alleggerire la vita imprigionata da tanti principi? Anzi, diciamo chiaramente che tutto è relativo e che dunque i principi sono tutti obsoleti; questo è il pensiero corrente che nasce a sinistra e che si allarga a destra, quando si trattano le questioni della difesa della vita e le ragioni dell’idealità delle persone. 



Sala ha detto di sé che ha anche commesso errori di gioventù, dunque lascia aperta la porta alla possibilità che consumare cannabis sia da ritenere un errore. Ma il problema vero è se gli adulti debbono dire ai figli che lo spinello è un errore oppure no.

Ubriacarsi, correre a tutta velocità, stare fuori tutta la notte per divertirsi, fare la banda di bulli che sottomettono altri giovani, non preoccuparsi di far sedere un anziano, spruzzare vernice sui muri per firmarsi alla faccia degli altri, non seguire le notizie sulle condizioni umane nel mondo e non domandarsi cosa è giusto e cosa è sbagliato. Sono sufficienti questi punti per mostrare che gli errori sono diffusissimi e che la responsabilità educativa deve mostrare il perché dell’errore.



Ragazzo mio, devo spiegarti perché non devi fumare lo spinello. Dovrebbe farlo il sindaco, ma lo faccio io che sono nonno. Attualmente faccio l’educatore presso comunità di tossicodipendenti, conosco dunque bene la condizione umana devastata dalle dipendenze. Quando si forma la cronicità della dipendenza la malattia è molto difficile da curare, tutto della personalità si ammala, l’amore si trasferisce nell’oggetto della dipendenza e sovrasta gli altri affetti, che vengono usati per soddisfare la dipendenza.

Ora però stiamo parlando dello spinello, una concessione che uno fa a se stesso per avere un’emozione comprabile. Bisogna allora vedere come hanno cominciato quelli che si sono assuefatti. La spiegazione quando si cominciano a consumare sostanze è sempre: volevo provare, mi annoiavo, ero solo, gli amici volevano che lo facessi anche io, eccetera. Sono espressioni di leggerezza che hanno spalancato le porte all’abisso. 

L’emozione comprabile è una grave deviazione dalla bellezza del vivere. Le emozioni ci sono in abbondanza nella vita, ma solo se mi faccio colpire dalla bellezza. Se invece entro in una scelta esistenziale egocentrica, cioè di un io non impegnato nella relazione, allora mi serve comprare l’emozione. La prima conseguenza è che mi abituo a lasciarmi andare. Quasi subito succede che le relazioni amicali stanno in piedi solo per la complicità nell’atto deviato. Segue l’abituarsi del cervello, che comincia a sconnettere i ragionamenti; si bruciano le sinapsi, ovvero le strutture della costruzione del pensiero. Il pensiero si confonde, il bisogno di comprare emozione aumenta, perché aumenta la noia e l’egocentrismo.

Fermati, ragazzo mio, è una questione di ragionevolezza; lascia vivere quell’inquietudine che hai dentro, e che ti lancia nella vita, nelle relazioni, nella ricerca. 

Ecco perché dico che lo spinello è pericoloso, non per un principio di cui non so il significato, ma per un principio generato dall’amore, per sé stessi e per l’umanità tutta.