Dallo scorso 3 maggio, chi parcheggia sulle strisce blu in centro a Milano andrà incontro ad una brutta sorpresa in seguito ad un aumento del 50%. La tariffa oraria è infatti passata da due a tre euro, un rincaro che non è affatto passato indifferente non solo agli automobilisti ma anche ai commercianti delle vie e delle piazze più centrali del Capoluogo lombardo, i quali già hanno scatenato la propria ira contro il Comune sottolineando come l’incremento dei prezzi rappresenti una penalizzazione per chi lavora. Una stangata che è stata giustificata come una delle misure anti-inquinamento applicate dal Comune il quale a sua volta ha aumentato anche i controlli della sosta. Il risultato? Ben otto multe al minuto per irregolarità nel parcheggio. I rincari per le soste a Milano, dunque, a distanza di un giorno dall’applicazione del nuovo programma dell’Amministrazione, come ribadisce TgCom24, hanno già mietuto molte vittime e acceso gli animi. I cartelli della sosta resteranno i medesimi ma verranno aggiornati con l’applicazione di un adesivo riportante le nuove tariffe: dalle 8 alle 19 si pagherà 3 euro (e non più 2) e 4,50 euro per le ore successive, con un aumento in questo caso di ben 1,50 euro. Nelle ore notturne (19-24) il costo è di 3 euro l’ora (per le prime due ore) e successivamente gratis, con un aumento anche in questo caso di ben 1 euro.



Ad essere adeguati per primi sono stati i cartelli delle strade nel centro di Milano, ma presto si assisterà alla medesima stangata anche in merito alla sosta nelle vie periferiche. Il rincaro è stato fissato “solo” al 15% per gli abbonamenti nei parcheggi nella Cerchia dei Bastioni. Una vera e propria stangata per gli automobilisti milanesi che, conti alla mano, per due ore di sosta pagheranno ben 6 euro, arrivando a ben 11 euro se si aggiunge l’Area C. Una situazione poco piacevole soprattutto per coloro che sono costretti a spostarsi con l’auto per motivi lavorativi tutti i giorni. Ma quali le vere ragioni del rincaro? A spiegarlo è un comunicato ufficiale che evidenzia come i motivi sarebbero da rintracciare proprio nel tentativo di ostacolare “la congestione del traffico nell’area urbana e contrastare l’innalzamento delle polveri sottili prodotte dall’uso dei veicoli privati”. Non solo però motivazioni di natura ambientale in quanto tale soluzione prevede anche “più spazio per i mezzi collettivi, sharing mobility, veicoli elettrici e a due ruote e più rastrelliere per le biciclette”. Intanto gli automobilisti milanesi borbottano e puntano il dito contro il Comune.

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