Ergastolo per Giuseppe Pellicanò: il pubblicitario che il 12 giugno 2016 provocò l’esplosione della palazzina di via Brioschi, a Milano, nella quale viveva con la compagna e le figlie è stato condannato dal giudice dell’udienza preliminare Chiara Valori. L’uomo, impassibile durante la lettura della sentenza, è stato giudicato capace di intendere e volere al momento del fatto, ma per effetto del rito abbreviato non dovrà scontare la pena in isolamento. Pellicanò è stato ritenuto colpevole dei reati di strage e devastazione, ma il giudice non ha riconosciuto l’aggravante dell’aver agito «per motivi abietti e futili». Solo per la devastazione è stata riconosciuta l’aggravante di aver «commesso il fatto in presenza o in danno» di minorenni.
Le due figlie, di 7 e 11 anni, sono rimaste gravemente ustionate, mentre la compagna Micaela Masella morì nello scoppio. Nell’esplosione della palazzina morirono anche Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, giovani vicini di casa. I difensori di Giuseppe Pellicanò avevano chiesto l’assoluzione per il loro assistito perché «non aveva la volontà di uccidere». Peraltro una perizia psichiatrica, contestata dalla procura e dalle parti civili, aveva concluso che l’uomo era parzialmente incapace di intendere e di volere ai tempi della strage, perché gravemente depresso. Questa impostazione, però, non è stata condivisa dal giudice, che ha ritenuto l’imputato consapevole delle sue azioni.
Ora Pellicanò – come riportato da Repubblica – rischia di non essere più tecnicamente padre delle due figlie naturali: il tribunale per i minorenni, che aveva temporaneamente affidato le due figlie ai nonni materni, ha fatto decadere l’uomo dal vincolo di genitorialità. Se i successivi gradi di giudizio confermassero questa impostazione, Pellicanò non sarebbe appunto più il padre delle due figlie.
Il giudice comunque lo ha anche condannato al pagamento di una provvisionale complessiva di 3,2 milioni alle parti civili. Alle due figlie minori di Pellicanò e Masella vanno 400mila euro ciascuna, 350mila euro invece per ciascuno dei genitori delle vittime. Piccole somme sono state riconosciute invece ai vicini di casa per il danneggiamento dallo scoppio, ma l’ammontare complessivo del risarcimento verrà determinato con una causa civile.