MILENA BERTOLINI, LA SUA STORIA A “LE RAGAZZE”
Milena Bertolini sarà protagonista questa sera (l’appuntamento è nel prime time di Rai 3, a partire dalle ore 21.20) della nuova puntata de “Le Ragazze”, il programma condotto da Francesca Fialdini e che accende i riflettori sulle donne che, nei loro rispettivi campi, hanno inciso profondamente nella vita sociale, politica e culturale del nostro Paese nel corso del XX secolo. E in una puntata in cui scopriremo le storie delle ‘ragazze’ degli Anni Quaranta e Settanta (come la staffetta partigiana Teresa Vergalli e la regista-giornalista Stefania Casini), ci sarà spazio anche per coloro che erano giovani ragazze negli Anni Ottanta come l’ex calciatrice e da poco anche ex commissario tecnico della Nazionale Italiana. Ma chi è Milena Bertolini e cosa sappiamo di una delle più importanti calciatrici del movimento italiano e, ad oggi, una delle sole tre allenatrici nostrane a possedere il titolo per allenare pure nella Serie A maschile?
Classe 1966 e originaria di Correggio, Milena Bertolini è ospite de “Le Ragazze” non solo per essere stata una calciatrice (nel ruolo di difensore) molto apprezzata e poi per aver allenato diverse squadre prima di sedere sulla panchina della Nazionale Azzurra e farla conoscere in tutto il mondo: infatti la diretta interessata da anni è in prima linea per combattere e sradicare diversi pregiudizi sul calcio femminile dato che nel Bel Paese, a differenza che all’estero, è ancora difficile per l’altra metà del cielo essere accettate e ricevere lo stesso interesse da parte dei media rispetto ai colleghi uomini. Non solo: la Bertolini fu la mente dietro la clamorosa cavalcata fino ai quarti di finale della Nazionale ai Mondiali del 2019, nel corso dei quali le Azzurre accesero per la prima volta la passione di milioni di persone e ottenendo finalmente il riconoscimento non solo mediatico ma pure politico e istituzionale che meritavano.
BERTOLINI E LE DIMISSIONI DA CT: “NO A CAPRI ESPIATORI, ORA VOGLIO…”
Tuttavia, proprio in questi giorni, Milena Bertolini è finita al centro delle polemiche perché l’appuntamento iridato attualmente in svolgimento in Australia e Nuova Zelanda ha visto l’Italia uscire anzitempo già ai gironi, con due sconfitte in tre gare e la sensazione di non aver reso come ci si aspettava. E dopo alcuni giorni di silenzio l’ex allenatrice di Foroni Verona, Reggiana e Brescia ha annunciato le sue dimissioni da CT, ruolo che ricopriva dal 2017 quando subentrò ad Antonio Cabrini. A lei e a quel gruppo di ragazze è legato il ricordo più bello, ovvero il ritorno a un Mondiale dopo 20 anni di assenza e il sogno arrivato fino a pochi minuti dalle semifinali. “Troppo ingenua e scontata è la ricerca di un capro espiatorio: non ho nessun risentimento e nessun motivo che mi spinga a sentirmi o cercare un colpevole” è il sunto della lettera della Bertolini, annunciando il passo indietro ma rispondendo ad alcune calciatrici che, indirettamente, avevano puntato il dito contro di lei e secondo cui non erano state messe nelle condizioni di rendere al meglio.
“Lascio la Nazionale dopo tanti anni e sento di ringraziare la Figc e Renzo Ulivieri per la grande opportunità che mi hanno concesso (…) Auguro alla Nazionale e a tutto il calcio femminile di crescere” aveva scritto Milena Bertolini, spiegando che in questo momento difficile per il movimento calcistico femminile è controproducente puntare il dito. Poi ecco la stoccata: “Qualcuno pensava di avere un trono acquisito per sempre”, frase rivolta a qualcuna delle senatrici del gruppo, aggiungendo anche che “non sempre i tempi di crescita personali coincidono”. In merito a cosa farà ora che ha lasciato la panchina azzurra, la 57enne non ha voluto rispondere: “Il mio futuro non conta, conta solo quello del movimento: io spero di aver lasciato una buona eredità” ha detto l’ex CT parlando di un’Italia giovane e proiettata al futuro, aggiungendo che per il Mondiale non ha rimpianti in merito alle proprie scelte e che “ci ha frenato solo la paura”.