Milena Miconi prende le distanze da Pamela Perricciolo, Pamela Prati ed Eliana Michelazzo. A Live – Non è la d’Urso la showgirl attacca il trio per aver ingannato i media e il pubblico a casa, ma si scaglia in particolare contro colei che, qualche tempo fa, per molto tempo è stata l’ex prima donna del Bagaglino, Pamela Prati. Per quanto riguarda il suo finto rapporto con Mark Caltagirone, Milena Miconi spiega: “Non vai a dire che non esiste, dopo tutto quello che hai detto”. Sul matrimonio al buio, invece, la showgirl rivela: “Ci ho messo tanto a sposarmi, 18 anni, questo mi sembra un po’ troppo”. Milena Miconi è infatti convolata a nozze qualche giorno fa con il regista Mauro Graiani, al quale si è unita in matrimonio dopo ben 18 anni d’amore e due figlie di 8 e 15 anni. “E’ stata una giornata speciale per noi che abbiamo condiviso con le persone che amiamo e che hanno vissuto questi nostri 18 anni insieme – ha scritto Milena su Instagram – Sono tante le persone che devo ringraziare, dalle nostre famiglie agli amici preziosi a tutti quelli che ci hanno aiutato a creare questa giornata indimenticabile. Lo farò piano piano”.



“Ho conosciuto Sebastian Caltagirone, ma…”

Oggi Milena Miconi è tra gli ospiti di Live Non è la D’Urso per ripercorrere l’assurda vicenda del Prati Gate e la questione che riguarda il piccolo Sebastian Caltagirone, il bambino che Pamela Prati ha ammesso di avere preso in affido assieme a Mark Caltagirone. Questa storia, naturalmente, è stata smentita dalla madre del minore, che questa sera parlerà della vicenda nel programma di Canale 5. Milena Miconi, però, in passato ha incontrato proprio il bambino prescelto per interpretare il ruolo del finto figlio di Mark Caltagirone; ecco le sue parole su questa assurda vicenda: “Ho capito che è stato premeditato, all’inizio ho mandato un messaggio a Pamela (Prati, ndr) dicendo che ero molto felice di questa situazione, perché credevo che se lo meritasse – ha ammesso la showgirl – E lei lì decise di chiamarmi, perché, essendo io un’attrice, lei dava veridicità a quello che stava dicendo, il fatto che il bambino dovesse interpretare un ruolo”.

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