Milena Miconi è stata in collegamento con il programma di Rai Uno, “C’è Tempo Per…”. Negli studi c’era il grande regista “Ninni” Pingitore, che è stato di fatto lo scopritore della soubrette di cui sopra: “Lei faceva uno spettacolo di una parodia dei Tre Moschettieri – racconta in diretta tv – lei faceva Miledy, era bellissima, e questo fatto che faceva una parte mi convinse ancora di più. Fece un provino modesto ma aveva questa forza, questa simpatia che sprigionava che piaceva alle donne, le feci fare un po’ di ballo, un po’ di canto, era portata abbastanza e venne fuori una prima donna di grande spolvero”. Prende quindi la parola la Miconi: “A noi ci hanno fatto incontrare, stavano cercando la nuova prima donna, io sono arrivata nel 99-2000, e sono stata praticamente l’ultima prescelta, ho chiuso il Bagaglino da sola, perchè poi ce ne sono state tante di prime donne assieme. Per me un’esperienza meravigliosa”. Poi ha aggiunto: “Feci un provino anche se non sapevo fare niente come diceva Ninni, mi prendeva in giro, mi diceva che ero simpatica e che piacevo alle donne”.
MILENA MICONI: “HO LAVORATO TANTO E HO IMPARATO TANTO”
“Ho lavorato tanto – ha proseguito – mi sono impegnata e ho imparato tanto con lui, io volevo fare l’attrice e per me era una cosa nuova, fu un’emozione grande, devo dire che è stata un’esperienza bella e importante. Fu nuovo e diverso, per me è stata un’esperienza importante e formativa, è stata una buona partenza per me, ho imparato tantissimo”. E ancora: “Ninni è una persona eccezionale sotto tanti punti di vista, è un grande professionista, molto esigente, hai solo da imparare, devi solo metterti in una parte stare buona e imparare”. Sull’atmosfera speciale del Teatro Margherita: “Entrare nel Teatro Margherita era come entrare in un’altra dimensione, quando entravi in quel teatro e lo vivevi davvero, era come entrare in un’altra epoca”. Fra i tanti attori che hanno calcato quel palco di prestigio anche l’immenso Oreste Lionello: “Era grandissimo, io dovevo rimanere ogni sera a sentire il suo monologo, sembrava di assistere a qualcosa di diverso ma invece era sempre lo stesso”.