Gli inizi nel mondo della danza, poi l’amore per la recitazione, passando da Bunuel a Paolo Villaggio. Una carriera straordinaria quella di Milena Vukotic, premiata al Bardolino Film Festival e protagonista di una lunga intervista ai microfoni de La Stampa. La passione per il cinema scoppiò grazie a Federico Fellini, al suo film La strada, tanto da spingerla a ripartire da zero per coronare il suo sogno di lavorare con il maestro. E ci riuscì, addirittura in tre film: “Più in là, si sarebbe rimproverato di non avermi dato un ruolo importante, come invece Oshima e Bunuel”.



Un percorso eccezionale, ma non facile, quello di Milena Vukotic. Lei, infatti, non aveva studiato e non era conosciuta: “Non avevo neppure il fisico adatto… Come mi fece notare Renato Castellani, per me nel cinema non c’era posto: non ero una bellezza, né una maggiorata, non avevo una personalità dirompente, meglio se prendevo altre strade”. Ma non si arrese, fortunatamente…



MILENA VUKOTIC, DA PAOLO VILLAGGIO A LINO BANFI

Milena Vukotic ha lavorato con grandi maestri di cinema e ha interpretato personaggi rimasti nella storia della settima arte, senza dimenticare tv e teatro. Fino all’incontro con Paolo Villaggio e al ruolo della moglie di Fantozzi, Pina: “Pensavo a una parte di contorno e invece entravo in pianta stabile”. Non mancano gli aneddoti sfiziosi, come rivelato dalla stessa Milena Vukotic: “Ricordo la prima volta che andai a casa dua: mi aprì la colf. ‘Signora, è arrivata la moglie di suo marito’”. Oltre a Villaggio, l’attrice ha tenuto a ricordare il grande legame con Lino Banfi: “Con lui ho fatto le commedie ‘erotiche’ con Bouchet e Fenech, e per 10 anni Un medico in famiglia. Noi attori siamo giullari dalla vita sregolata e squilibrata, sempre in movimento. Per questo è così bello ma raro che i rapporti resistano nel tempo”.

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