Giuseppe Conte e il Governo sono stati querelati da mille e oltre cittadini in tutti i Comuni d’Italia. La notizia si legge su Adnkronos, che ha rilanciato l’annuncio sulla pagina Facebook dell’avvocato Edoardo Polacco – di Roma. E’ stato il legale a coordinare il provvedimento, già depositato presso le Stazioni dei Carabinieri, Polizie e Procure. La querela, si legge, riguarda l’emissione di Decreti Legge e Decreti del Presidente del Consiglio (gli ormai famosi DPCM) che sono illegittimi e incostituzionali, almeno secondo l’accusa, anche considerata la situazione della pandemia da Coronavirus. Sempre sul proprio social, l’avvocato Polacco ha voluto specificare che questa non è una class action ma invece un procedimento con l’apertura di oltre mille fascicoli in tutte le Procure d’Italia, su tutto il territorio del Paese: la più grande azione Giudiziaria nella storia della nazione, come lui l’ha chiamata.
CITTADINI QUERELANO CONTE E IL GOVERNO
Polacco ha giustificato la sua scelta: un’azione che secondo lui è legittima, democratica e giudiziaria da parte di migliaia di cittadini che in prima persona si sono esposti, firmando una querela a difesa di diritti costituzionali che sono stati vilipesi. A corredo di questo, l’avvocato ha ricordato come già l’attuale presidente della Corte Costituzionale così come ex presidenti si siano espressi in merito ai Decreti Legge; e ha poi rincarato la dose, parlando di “inique norme”. Il tema è noto, a prescindere dalla posizione pro o contro o semplicemente “neutrale”: il premier Conte avrebbe violato norme costituzionali nel chiudere la gente in casa per il Coronavirus, e nel non favorire la ripresa di attività che stanno pagando le conseguenze del prolungato lockdown. In particolare è l’ultimo DPCM a segnare la “pietra dello scandalo”.
Di fronte a questo, i cittadini hanno scelto “non di scendere in piazza ad inscenare violente manifestazioni di dissenso, ma di avvalersi della via giudiziaria per avere ragione su un Governo che legifera in contrasto con la Costituzione Italiana e anche con le leggi Concordatarie”. Inoltre, Polacco ha già specificato che i cittadini firmatari si costituiranno parte civile per il risarcimenti dei danni eventualmente provocati al Paese. Si parla dunque anche del tema delle Messe che continuano a rimanere chiuse al pubblico, decreto contro il quale anche la Cei ha alzato la voce; infine, si legge sul lungo post di Polacco, nei prossimi giorni verranno presentati ricorsi al Tar contro alcuni DPCM governativi e ordinanze regionali che sono ritenuti illegittimi. Vedremo allora come procederà questa situazione.