“Una importante boccata di ossigeno per le aziende agricole italiane colpite dall’esplosione dei costi dell’energia e dagli effetti dei cambiamenti climatici fra maltempo e siccità”. È positivo il commento espresso da Coldiretti sui contenuti del disegno di legge di conversione del decreto legge “Milleproroghe” (decreto legge n. 198 del 2022).
Nel decreto trovano del resto posto diverse misure di interesse per il settore agricolo. Due sono però quelle che balzano subito agli occhi. La prima è la proroga a giugno 2023 del termine per l’utilizzo in compensazione del credito di imposta per le spese sostenute per l’acquisto di carburante agricolo riferito al terzo trimestre 2022.
La seconda è la conferma per il 2023 della riduzione delle accise per i piccoli birrifici indipendenti con produzione annua fino a 60.000 ettolitri. È stato, infatti, approvato un emendamento, fortemente voluto dalle forze di maggioranza e dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che porta le imposizioni, per il 2023, a 2,97 euro, evitando così un gravoso aumento a 2,99 euro. Un passaggio tutt’altro che scontato dopo che in Legge di bilancio non erano stati trovati i fondi per la stabilizzazione a 2,94 euro, e accolto con un sospiro di sollievo dagli operatori del settore. “A nome di AssoBirra – afferma il Presidente, Alfredo Pratolongo – desidero esprimere un sincero ringraziamento al Governo e ai partiti di maggioranza che hanno compiuto lo sforzo per rimediare in parte alla situazione che si era venuta a creare con la Legge di Bilancio”.
Uno sforzo che promette di dare sostegno a un settore penalizzato sul mercato domestico. “La birra in Italia – osserva Pratolongo – è una bevanda da pasto ed è l’unica gravata da accise, un’anomalia che pesa su tutti, produttori, distributori e consumatori”. Ma non solo. Il settore si ritrova penalizzato anche sul fronte estero. “Ridurre la pressione fiscale specifica – aggiunge Pratolongo – contribuisce anche a promuovere e difendere il comparto birrario italiano rispetto al contesto internazionale, nel quale molti dei principali produttori – Germania e Spagna, per esempio – godono di un livello di accise anche 4 volte inferiore al nostro, che quindi favorisce la competitività̀ delle aziende che lì operano e l’importazione di birra in Italia, che da anni infatti supera ampiamente il 30%”.
Nel novero delle misure inserite nel Decreto Milleproroghe figurano però anche altre voci destinate a sostenere un comparto nevralgico per l’economia del Paese come quello agricolo. Coldiretti segnala un’agenda piuttosto nutrita. In favore delle imprese agricole che hanno subìto danni dalla siccità eccezionale della scorsa estate è stato esteso a sessanta giorni, dalla data di pubblicazione del decreto di declaratoria di eccezionalità, il termine per presentare le domande di intervento alle autorità regionali competenti. È stato poi prorogato a novembre 2023 il termine per la realizzazione degli investimenti innovativi in beni materiali che danno diritto al credito di imposta 4.0 nella misura del 40% come per il 2022.
Per snellire la burocrazia – continua Coldiretti – è stata inoltre estesa al 30 giugno 2023 la validità dei certificati di abilitazione all’acquisto e all’impiego, alla vendita e all’attività di consulenza in materia di prodotti fitosanitari, nonché degli attestati di funzionalità delle macchine irroratrici. Permessa anche per tutto il 2023 la procedura, prevista per l’emergenza Covid-19, che consente alle amministrazioni competenti di anticipare l’80% dei contributi in favore delle imprese agricole rinviando al saldo l’esecuzione degli adempimenti di verifica.
Di rilievo infine – osserva Coldiretti – anche la proroga per il triennio 2023-2025 della maggiorazione del 20% delle spese per gli investimenti in nuovi impianti di colture arboree pluriennali ai fini dell’aumento della quota di ammortamento deducibile. Questa norma – conclude Coldiretti – si applica quindi alle imprese agricole che determinano il reddito secondo le modalità ordinarie.
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