Clima parecchio teso all’interno del governo. Durante l’esame delle modifiche al decreto legge Milleproroghe, vero e proprio caos nelle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali: l’esecutivo è andato sotto quattro volte e, riportano fonti ai microfoni dell’Ansa, in alcuni casi la maggioranza si è divisa.
Se lo scontro frontale tra Lega e Partito Democratico sulla giustizia non sorprende, considerate le posizioni totalmente diverse sul tema, discorso diverso per i quattro ko incassati dal governo sul dl Milleproroghe: contro il parere dell’esecutivo sono passati gli emendamenti che prevedono il dietrofront sull’Ilva e sul tesso al contante, e inoltre sono state approvate le norme sulle graduatorie della scuola ed i test sugli animali.
Milleproroghe, governo va sotto 4 volte
Secondo quanto ricostruito da Il Fatto Quotidiano, il Centrodestra si è compattato sul voto legato al tetto al contante, riportato a 2 mila euro. Lega e Forza Italia si sono uniti a Fratelli d’Italia, cancellando il provvedimento entrato in vigore l’1 gennaio, che prevedeva un tetto di mille euro. Sul punto sono giunti i commenti dei rispettivi leader, così il segretario federale della Lega, Matteo Salvini: «È una vittoria della Lega e del centrodestra: guardiamo a esempi europei come la Germania. A Berlino non hanno limiti e vantano un’evasione inferiore a quella italiana». Queste, invece, le parole del coordinatore nazionale azzurro Antonio Tajani: «Sulla questione dei contanti non c’è alcuna preoccupazione sulla stabilità del governo, che noi continuiamo a sostenere con grande convinzione. Sulla questione del contante noi come Fi ci siamo sempre battuti e non potevamo certamente cambiare la nostra posizione». Come evidenziato in precedenza, non sono mancati i momenti di tensione tra i partiti, anche della stessa maggioranza. Il Fatto evidenzia che in diverse occasioni anche le relatrici, per la precisione una della Lega e una del Movimento 5 Stelle, hanno dato dei pareri contrastanti sugli emendamenti.