Milly Carlucci è stata ospitata nel salotto di Bella Ma, in onda su Rai 2 con Pierluigi Diaco, dove ha deciso di aprirsi e farsi scoprire dalla Generazione Z, fulcro attorno al quale ruota la trasmissione. Una donna che difficilmente decide di aprirsi e raccontarsi in pubblico, ed infatti confessa che “mi piace ascoltare le persone e sono sempre disponibile se c’è qualcuno che ha qualcosa da dirmi. Lasciare che una persona si sfoghi è già quella una bella terapia”.



Milly Carlucci, però, nonostante la sua “corazza” confessa anche di non essere una persona solitaria, specialmente sul lavoro. Racconta di aver fatto un lavoro su se stessa nel corso degli anni, e rispetto a quando aveva l’età attuale della Generazione Z, sostiene di aver migliorato “sicuramente la determinazione, perché ho scoperto che l’essere persistente nella vita, saper scegliere la propria strada, alla fine” ti porta al risultato. Milly Carlucci, però, si rammarica del fatto che “la mia timidezza non può essere sconfitta. Sono nata riservata, introversa e timida, ed anche se ho imparato dei comportamenti diversi, a non spaventarmi e a sorridere al mondo perché mi sorrida, dentro ho sempre quel tremore”.



Milly Carlucci: “Dovevo essere magistrato, ma mollai tutti”

Cerando, tuttavia, di raccontarsi un pochino, Milly Carlucci ricorda che da piccola “dopo aver fatto tutta la carriera scolastica con il massimo dei voti, con i genitori che mi volevano magistrato e anche i professori che lo dicevano, ho scelto architettura per fare comunque qualcosa di artistico”. Tenne duro, almeno fino al giorno della laurea, in cui ricorda che partì per gli Stati Uniti, decidendo scientemente di non conseguire la laurea. Milly Carlucci, infatti, confessa che non si è laureata “appositamente per non avere più legami con il mondo della professione ‘reale’, come la chiamavano i miei genitori, per andare a studiare il mondo dello spettacolo”. Ora pensa che “se avessi fatto l’architetto sarei stata sicuramente molto felice, ma il mio sogno era questo (..) e la felicità che mi dà questo lavoro non credo me l’avrebbe data nient’altro”.



Milly Carlucci e Il cantante mascherato

Chiudendo l’intervista ovviamente Milly Carlucci non poteva evitare di parlare anche del Cantante mascherato, che conduce e che sta arrivando all’ultima puntata. “È un programma che mi piace tantissimo ma che è molto faticoso da fare. Devi cominciare mesi prima a pensare alle maschere, che poi devi conciliare con i gusti dei personaggi. Molti protagonisti”, racconta, “non sanno cantare, ma imparano con noi. L’elemento sorpresa è quello importante del Cantante mascherato perché le maschere possono sembrare un modo per nascondersi, ma sono anche un modo per rivelarsi e fare cose che altrimenti non faresti”.