Non c’è pace in casa Rai, tra addii e scontri fratricidi. Come quello che va avanti da tempo tra Milo Infante e Caterina Balivo. Il nuovo caso è scoppiato ieri, quando il conduttore di Ore 14 su Rai 1 ha dovuto bloccare lo spazio che aveva previsto di dedicare alla strage di Erba, perché pochi minuti prima su Rai 1 se ne stava occupando il programma La volta buona, che da un mese dedica la sua prima parte proprio alla cronaca. Infatti, c’era anche un inviato all’esterno del tribunale di Brescia. Una situazione imbarazzante, che il conduttore ha portato a galla pubblicamente, ma successivamente. Il riferimento non è solo al reclamo che ha presentato alla Rai, ma anche alle dichiarazioni che ha rilasciato a Fanpage, spiegando cos’è successo.



Comunque, il sospetto che fosse successo qualcosa di strano ai telespettatori è sorto perché nella carrellata di servizi che anticipano la messa in onda della puntata c’era proprio la vicenda della strage di Erba, che però poi non è stata trattata. Da qui l’ipotesi che Milo Infante avesse voluto evitare una sovrapposizione con Caterina Balivo. Il conduttore, comunque, è andato avanti con la scaletta senza intoppi, ma poi ha sfogato tutto il suo disappunto. A Fanpage, infatti, ha confermato che i suoi autori gli avevano segnalato che il programma di Caterina Balivo era in diretta da Brescia per la revisione del processo di Brescia. «A quel punto ho ribaltato la scaletta per evitare di andare in sovrapposizione piena». Il conduttore ha voluto scongiurare così «un effetto tragicomico».



Cos’è successo tra Milo Infante e Caterina Balivo? La versione del conduttore di Ore 14

Milo Infante ha spiegato nell’intervista rilasciata a Fanpage di aver voluto evitare che si verificasse qualcosa che non era mai accaduto prima, cioè che due programmi di una stessa emittente si occupassero nello stesso momento del medesimo argomento. «A un certo punto mi sono trovato la mamma di Kata che aspettava lì da Firenze di essere collegata, non potevo lasciarla lì ad attendere che i colleghi di Rai1 smettessero di occuparsi della cronaca nera», ha aggiunto il conduttore di Ore 14. Dopo aver effettuato delle modifiche in attesa che Caterina Balivo terminasse il blocco sulla strage di Erba, si sono resi conto che non potevano più trattarlo perché c’erano altri collegamenti, come quello per il caso di Altavilla.



«Per una questione di rispetto nei loro confronti dovevo fare così e alla fine la scaletta ha imposto l’eliminazione del caso di Erba». Milo Infante ritiene che la sua decisione abbia evitato imbarazzo alla Rai, il problema è che il suo programma Ore 14 si occupa esclusivamente di cronaca. «Per anni con Serena Bortone non c’è stata mai sovrapposizione, ma ora nel nuovo corso de La Volta Buona ci si occupa di cronaca nera, cosa che non è scritta nella scheda del programma».

Milo Infante alla Rai: “Se devo cambiare programma, me lo dicano…”

Alla luce di quanto accaduto, Milo Infante ha deciso di sporgere reclamo alla Rai, quindi ha scritto al direttore Corsini e Coletta ricostruendo tutto. Del resto, è inconcepibile che, nonostante i buoni risultati che sta riscuotendo, la concorrenza arrivi da una rete “sorella”. «Non ha senso cannibalizzare un programma, altrimenti decidi che Ore14 si ferma per dare spazio alla cronaca di Caterina Balivo su Rai1». Per Milo Infante la questione è pure etica, perché il programma di Caterina Balivo è di intrattenimento, quindi non dovrebbe occuparsi di cronaca.

Ma alla collega riserva pure una frecciata, suggerendole di invitare grandi ospiti e fare interviste per risollevare gli ascolti. Non manca una minaccia alla Rai da parte di Milo Infante: «Se devo cambiare programma, basta che me lo dicano, per la prossima stagione o il prossimo mese, ma non posso scoprirlo in diretta». Anche perché non dimentica il «momento di grande imbarazzo» che ha vissuto a puntata in corso, in diretta. Infine, precisa di non aver ricevuto ancora risposta da Corsini e Coletta, a cui tra l’altro non è la prima volta che scrive. «In passato mi è stato risposto che c’era stata una segnalazione ma non è accaduto nulla».