Fra coloro che hanno voluto presenziare alla Camera Ardente di Milano per Milva, anche Rita Pavone. Intercettata da Storie Italiane la cantante ha spiegato: “Era doveroso essere qui, abito non molto lontano, sarebbe stata una cosa poco carina non venire. Cosa ci lascia? Ha lasciato una voce da contralto come poche, una personalità forte, una donna bellissima, una professionista unica, incredibile, brava, moderna, aveva carattere e secondo me quando si ha carattere e talento bisognerebbe riuscire ad apprezzarlo quando si è vivi, non che che si piange dopo”.



Quindi Rita Pavone ha aggiunto: “Meritava di più? No, meritava di essere ricordata ogni tanto. La gente ha una memoria labile, non ricorda quello che uno ha fatto, quello che uno è stato, che ha portato è bello ricordarlo quando uno è ancora in vita, può assaporare quel momento, in Spagna le strade ai grandi attori le fanno quando gli attori sono ancora in vita, non dopo. L’ultima volta che l’ho incontrata? Molti anni fa, non abbiamo più avuto modo di incontrarci, ho fatto anche la sua imitazione, era molto divertente, aveva una comicità interiore ma era una bravissima attrice drammatica, era davvero divertente dietro le quinte”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MILVA, CAMERA ARDENTE, SALA “AFFASCINANTE”, LA FIDATA EDITH: “35 ANNI AL SUO FIANCO”

Tanti anche oggi gli interventi a Storie Italiane di persone che conoscevano Milva, vista l’apertura della Camera ardente a Milano. Fra i presenti, ovviamente, la fidata segretaria Edith, da 35 anni a fianco di Milva: “35 anni della mia vita che se ne sono andati via – ha detto ai microfoni di Rai Uno – mi mancherà tantissimo, o la seguo presto o mantengo vivo il suo ricordo e la sua arte, devo essere forte e farlo per lei. Come persona lei mi ha insegnato tutto, la vita, la sua arte, il suo carattere, sono diventata un po’ come lei col carattere, un po’ difficile, molto esigente. Se adesso non prendo il covid… ho bisogno di abbracci di amici che non vedevo da tempo qui al teatro, li avevo solo da parte di Milva, mi mancano”. Così invece la cantante Silvia Mezzanotte, in collegamento con il programma Rai: “Mi sono avvicinata a Milva prima come fan e poi artisticamente, l’ho studiata. Non l’ho conosciuta ma ho avuto modo di cantare alcune sue canzoni, soprattutto nell’ultimo periodo, facendo uno spettacolo con Piazzolla, con cui lei ha avuto una liason formidabile. L’ho amata davvero, di lei ammiro la chiarezza, lo spessore musicale, la coerenza del messaggio artistico e personale”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MILVA, APERTA CAMERA ARDENTE, SINDACO SALA: “APPOGGIO RICHIESTA SEPOLTURA AL FAMEDIO”

Aperta la camera ardente stamane a Milano al Piccolo Teatro Strehler, per Milva, e come testimoniato dalle telecamere di Storie Italiane sono tantissimi i milanesi che hanno voluto rendere omaggio alla grande artista morta sabato scorso all’età di 82 anni. In diretta su Rai Uno il cantante Nicola Di Bari, che ha raccontato il suo incontro con la grande Milva: “Cosa dire che non sia già stato detto, una voce straordinaria, una grande artista, amava rinnovarsi, mettersi in gioco, in cerca di nuove esperienze da vivere, una grande attrice, famoso il suo sodalizio con Strehler”. “Ho conosciuto Milva – ha proseguito – durante un concerto insieme a Trieste del 1972, dopo la mia performance rimasi lì ad ascoltarla, incantato per questa grande collega che è rimasta sempre nel mio cuore sin dal primo momento che la vidi cantare a Sanremo, aveva un carisma unico, era sempre lei, un’artista che mentre l’ascoltavi ti incantava, il suo show fu un trionfo autentico, questo è il ricordo che ho della collega”. Nicola Di Bari ha parlato anche del vaccino: “A breve farò la seconda dose, spero che si faccia più in fretta possibile a vaccinare, la seconda dose la farò il 21 maggio. Comunque sono serenissimo, mi sento benissimo, aspettiamo che si faccia più in fretta possibile, l’arte deve rifiorire”.

MILVA, APERTA CAMERA ARDENTE, SALA: “UN SALUTO DOVEROSO”

Storie Italiane ha intercettato anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha spiegato: “Un saluto doveroso ad una grande artista, una delle tantissime persone che non nascono milanesi ma che lo diventano. I milanesi hanno sempre apprezzato il suo impegno sociale e politico, e io apprezzo la richiesta di sepoltura al Famedio, i grandi artisti sono lì quindi è giusto che Milva sia lì”. Sul momento che sta vivendo la cultura causa del covid: “Ieri è stato fatto questo piccolo ma interessante esperimento a Milano, un cinema ha aperto alle 6 di mattina e ha venduto tutti i biglietti. C’è una fame di cultura straordinaria e la cultura si può fare ovunque, i luoghi della cultura sono al centro della vita dei cittadini, stiamo facendo di tutto per rilanciare il teatro e vediamo grande interesse da parte di tanti. Il Piccolo è un’istituzione fondamentale – ha aggiunto il primo cittadino meneghino – il mio impegno è che in sicurezza si riapra, ripartiamo dalla cultura”. Sala aveva incontrato Milva solo di sfuggita: “Solo una volta, una persona che sprigionava fascino da ogni poro”. Intanto in studio Eleonora Daniele visibilmente commossa per la tanta gente che ha deciso di omaggiare Milva con un ultimo saluto.