Milva, la Pantera di Goro, all’anagrafe Maria Ilva Biolcati e conosciuta da tutti come una delle cantanti più popolari in Italia e al di fuori dei confini dello Stivale. Pantera rossa per quella sua chioma particolare, che negli anni muterà solo tonalità senza mai trascendere dal colore primario che le regala un’aura da femme fatale. A pochi giorni di distanza dal suo 80° compleanno, Milva è ancora quella ragazza che agli esordi della sua carriera è rientrata di diritto nel terzetto più ambito della musica del Bel Paese, in cui si annoverano Iva Zanicchi e Mina. Il suo debutto avviene infatti nel ’61 in occasione del Festival di Sanremo, ma il talento che sprigiona è così evidente che le si apriranno subito le porte del cinema. Giancarlo Zagni la vorrà subito per il suo film La bellezza di Ippolita per recitare al fianco di Gina Lollobrigida e le apre le porte di Parigi, dove la vediamo già l’anno successivo all’Olimpia. Una carriera che la porterà a registrare oltre 100 dischi e numerosi successi e che Techetecheté Superstar omaggerà nella carrellata di ricordi che andrà in onda oggi, sabato 3 agosto 2019. Dal cinema al teatro il passo sarà breve per la giovane Milva, che grazie a Giorgio Strehler riuscirà a dare voce alle opere di Brecht e nello specifico L’opera da tre soldi, che nel ’73 le permetterà di conquistare la critica. Un’arte a tutto tondo che la Pantera di Goro intende valorizzare percorrendo più strade, come la collaborazione con poeti come Mikis Theodorakis, all’epoca considerato già uno dei massimi esponenti della musica contemporanea. Nel 2010 la sua fortuna non si è ancora esaurita, ricorda Donna Moderna, tanto che il suo album Non conosco nessun patrizio, con testi e produzione di Franco Battiato, le permette di entrare nella Top 20 dei dischi più venduti nel nostro Paese. E infine il Premio alla carriera che le verrà consegnato nel Festival di Sanremo dello scorso anno, in tributo che verrà ritirato dalla figlia Martina Corgnati, nata dalla sua relazione con Maurizio Corgnati.
Milva, al centro dei riflettori per tutta la vita
Milva è stata al centro dei riflettori per diversi decenni e anche se ad oggi, a 80 anni già compiuti, non esce più rimane comunque una delle icone della musica italiana. Di lei stupiva tutto e non solo la sua capacità di interpretare brani in tedesco in modo perfetto oppure quel talento indiscusso che le aprirà le porte dell’arte a tutto tondo. Sul palcoscenico saranno diverse le figure che riterrà determinanti, confessa a Il Corriere della Sera, primo fra tutti il marito Maurizio Corgnati. Nel privato però saranno le donne a regalarle ricordi indelebili, come la madre Noemi di cui sente ancora oggi la mancanza, gli insegnamenti di Madre Teresa che sfrutterà al pianoforte e organo, la sorella Luciana che non si allontenerà mai da lei e anche la figlia Martina, a cui è legata in modo profondo. “Qualche volta è un incubo ma anche un bisogno e una missione”, dice invece pensando al suo allontanamento dalle scene. Il palcoscenico le fa questo effetto e ora sente di aver completato al meglio il suo compito musicale. “Interpretare è amare”, aggiunge inoltre pensando a quanto la buona musica sia riuscita ad entrarle sotto pelle per arrivare dritta alla sua anima. Cantare per Milva è sempre stato un modo per rendere giustizia alla musica e il mezzo non poteva che essere la sua voce.