Mimmo Lucano sarà uno degli ospiti di Fabio Fazio nella puntata di oggi di “Che tempo che fa” in onda su Rai Due. L’ex sindaco di Riace, diventato emblema di un modello di accoglienza finito nel mirino dell’inchiesta “Xenia”, è attualmente sotto processo a Locri, dove risulta imputato con le accuse di associazione a delinquere, truffa, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I giudici, dopo avergli imposto gli arresti domiciliari per qualche mese, hanno poi tramutato la misura in obbligo di dimora fuori da Riace per un altro anno. Proprio questo provvedimento, visto l’aggravarsi della leucemia del padre 93enne di Lucano, ha di fatto impedito all’ex primo cittadino di Riace di incontrare il genitore in gravi condizioni di salute.
MIMMO LUCANO E IL RIENTRO A RIACE
In un primo momento Lucano aveva deciso di non presentare istanza al Tribunale di Locri per chiedere un permesso per fare ritorno a casa. Successivamente i legali Antonio Mazzone e Andrea D’Aqua hanno presentato un’istanza per revocare il divieto di dimora: in questo modo l’ex primo cittadino ha potuto fare ritorno a Riace, dov’è stato accolto da un gruppo di rifugiati festosi, e riabbracciare il padre. Queste le sue parole in quell’occasione:”Sono contento di essere tornato a Riace. Per prima cosa andrò a trovare mio padre, che sta ancora male. Mi ripropongo di continuare a fare del bene e di aiutare chi arriverà a Riace come rifugiato”. Lucano nel frattempo si era trasferito a Caulonia, centro limitrofo a Riace, ed erano tornato nel suo paese solo in occasione di un comizio per le elezioni comunali, alle quali era stato candidato come consigliere senza risultare eletto. Davanti al Tribunale di Locri, l’11 giugno scorso, ha avuto inizio il processo che lo vede imputato, insieme ad altre 26 persone, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio.
MIMMO LUCANO BACCHETTA IL GOVERNO SUI MIGRANTI
Sembra scontato che nell’intervista a Che tempo che fa verrà affrontato da Mimmo Lucano il tema dei migranti. Che il sindaco di Riace, diventato uno dei simboli più celebre della lotta ai “porti chiusi” promossa da Matteo Salvini al Viminale, non sia contento delle politiche migratorie messe in campo dal nuovo governo lo si evince chiaramente anche dalle ultime dichiarazioni rilasciate durante un incontro organizzato dall’Università di Palermo dal titolo ‘Migrazioni e decreto sicurezza’ cui ha preso parte e riportate da “Globalist”:”Non vedo una discontinuità col precedente governo. L’immigrazione è un argomento che si continua a giocare sulla pelle delle persone, si continuano ad avere atteggiamenti di disumanità. C’è un arretramento di valori sociali e umani ed è strano che chi si rende responsabile di queste misure poi riesca ad avere il consenso. Vuol dire che la società va verso una deriva di perdita di valori”.