Tra i colleghi che hanno ricordato nel giorno della sua scomparsa il cabarettista e attore Mimmo Sepe, morto all’età di 65 anni, c’è anche Oscar Di Maio, che alla fine degli anni Settanta ha vissuto una grande popolarità apparendo sistematicamente in coppia con Sepe nelle trasmissioni dell’emittenza privata partenopea. Questo il ricordo dell’attore in un’intervista al portale Fanpage: “Quando penso a Mimmo penso al fatto che siamo stati una delle prime coppie storiche della televisione libera. Eravamo ultrapopolari insieme negli anni tra il 1977 e il 1980. Nella Compagnia di Nino Taranto e Luisa Conte ci siamo conosciuti e dopo un’ora diventammo subito grandi amici. Eravamo due monaci, Fra Pappino e Fra Pappone, in una trasmissione di Canale 21 che si chiamava “Coccolina“. Le televisioni libere erano poche in quegli anni e Canale 21 era la più forte. Fu uno dei primi grandi successi delle tv libere, ci consideravano i cartoni animati dei bambini. L’ultima volta in scena è stato con me e questo mi fa stare bene.” (agg. di Fabio Belli)



MIMMO SEPE È MORTO: IL RICORDO DI CORRADO TARANTO

Napoli piange la scomparsa di Mimmo Sepe, volto del cabaret partenopeo morto all’età di 65 anni. A dedicare un pensiero commosso all’amico di tanti anni è stato anche Corrado Taranto, famoso attore napoletano, figlio del grande Carlo e dell’indimenticabile Nino. Come riporta areanapoli.it, Taranto ha commentato: “Ciao Ciuotto… Questo non me lo dovevi fare. Abbiamo diviso tavole di palco, camere d’albergo, avventure strane, emozioni, come quella quando a Loano al festival nazionale del cabaret, dietro le quinte alla serata finale non sentivamo il nostro nome tra i premiati e poi all’improvviso Licia Colo’ venne quasi a prenderci perché avevamo vinto e una volta in scena mentre ringraziavamo tu mi dicesti sottovoce:”Azze ‘o ru’, a me vincite?! E da allora furono dieci anni meravigliosi a girare tutta l’Italia ed ogni sera era un successo ed ogni sera in scena ti inventavi qualcosa di nuovo per farmi ridere e quasi sempre ci riuscivi. Una sera ricordo, notati che con i miei capelli rossi mi ero fatto una riga centrale, voleva essere un modo per cercare di essere io a far ridere te e tu in scena, spiazzandomi, mi dicesti:”‘O ru’, me pare ‘nu gettone telefonico!”… Da oggi la mia vita sarà meno allegra perché come dicevo sempre tu sei sempre stato il mio 50 per cento e tu aggiungervi…”75″. Ciao fratello”. (agg. di Dario D’Angelo)



MIMMO SEPE È MORTO: IL RICORDO DI GIANNI SIMIOLI

Grande cordoglio nel mondo dello spettacolo napoletano per la scomparsa del ‘gigante buono’ del teatro. Mimmo Sepe è morto all’età di 65 anni, ed è tanto il dolore e il cordoglio che in queste ore si è riversato sui social nei confronti di uno dei simboli del teatro napoletano. Tra i messaggi di addio quello del conduttore radiofonico di Radio Marte Gianni Simioli che, su Facebook, ha scritto: “Ciao Mimmo una delle facce piu’ popolari di Napoli. Film, teatro, tv.” E proprio su Facebook la famiglia ha comunicato la scelta per quanto riguarda i funerali: “Chi volesse onorare mimmo sepe, Domani si terrano i funerali di Mimmo nella chiesa evangelica Giovanni Battista in via canonica scherillo 28 (soccavo) Grazie a tutti per il vostro affetto. Famiglia Sepe”. (Aggiornamento di Anna Montesano)



MIMMO SEPE È MORTO, L’ADDIO DI DE MAGISTRIS

Il mondo del cabaret napoletano è in lutto quest’oggi per l’improvvisa scomparsa, all’età di 65 anni, di Mimmo Sepe. L’attore che ha calcato per una vita i palcoscenici teatrali e i set cinematografici è morto anche se non sono state ancora rese note le cause ma nel giro di poche ore le sue pagine social e tutte le persone che hanno lavorato con lui, oltre ai famigliari, sono state sommerse di migliaia di messaggi di affetto e che hanno visto i fan stringersi anche attorno a Corrado Taranto, amico e compagno di mille spettacoli di Sepe e che tra i primi ha dato l’annuncio della morte di Mimmo. Cordoglio per il triste evento è stato espresso non solo dal mondo dello spettacolo partenopeo ma dallo stesso primo cittadino Luigi De Magistris che ha parlato di Sepe come “apprezzato artista teatrale e sorridente volto televisivo”, rivolgendo ai suoi cari e a chi lo ha amato il cordoglio dell’intera città. (agg. di R. G. Flore)

ADDIO A UNO DEI VOLTI NOTI DEL “SEVEN SHOW”

Triste notizia per il mondo dello spettacolo: è morto infatti Mimmo Sepe, volto storico del programma Seven Show. Ne ha dato l’annuncio il suo grande amico Corrado Taranto, che negli anni Ottanta e Novanta aveva lavorato spesso e volentieri con lui; Sepe aveva 65 anni, compiuti da nemmeno un mese; attore e comico partenopeo, ha lavorato con parecchie compagnie teatrali ed era noto per la sua stazza che possiamo definire “corpulenta”, interpretando i vari personaggi con grande ironia. Nelle ultime ore la pagina Facebook personale è stata invasa da tantissimi messaggi di cordoglio da parte di chi ne aveva seguito la carriera o lo aveva semplicemente visto qualche volta, e che oggi lo ha voluto ricordare con belle parole. Mimmo Sepe era nato nel 1955, all’anagrafe Domenico: la sua carriera è iniziata già all’inizio degli anni Settanta.

E’ MORTO MIMMO SEPE: LA CARRIERA DELL’ATTORE

Era infatti il 1973 quando l’attore è entrato nella compagnia I giovani del Vomero (riferimento al quartiere di Napoli): aveva 18 anni, nel 1979 l’esordio nella compagnia del Teatro Diana in una serie di commedie di tradizione – con la regia di Mico Galdieri – soprattutto nei lavori di Eduardo Scarpetta, commediografo di rilievo per la città partenopea che ha lavorato tra fine Ottocento e inizio Novecento (e dalle cui opere sono stati tratti parecchi film, resi celebri anche da Totò). Da quel momento Mimmo Sepe è stato scritturato dalla Compagnia Stabile del Teatro Sannazzaro, per poi iniziare a lavorare con Luigi De Filippo (figlio del grande Peppino e nipote di Eduardo). Dopo aver vinto il Festival Nazionale del Cabaret di Loano, Sepe ha partecipato a diversi lavori.

Già nel 1982 poi era arrivato il debutto al cinema in No grazie, il caffè mi rende nervoso per la regia di Lodovico Gasparini e la sceneggiatura di Lello Arena, aveva quindi recitato in altri lavori come Sotto il vestito niente e Il ritorno del Monnezza, entrambi di Carlo Vanzina; lo avevamo poi visto, nel 1994, nella celebre trasmissione Quelli che il calcio… che era alle sue prime battute ed era condotta da Fabio Fazio, ma la notorietà a livello nazionale sarebbe arrivato appunto con Seven Show, trasmesso su Italia 7 e condotto tra gli altri da Alessandro Greco e Teo Mammucari e trampolino di lancio per attori che si sarebbero poi fatti un nome (da Enrico Bertolino al Mago Forest passando per Beppe Braida, Gabriele Cirilli e i Fichi d’India).