Il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, è intervenuto in occasione di un incontro sul Reddito di Cittadinanza tenutosi durante la festa per il decimo anniversario di Fratelli d’Italia. Il membro dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha preso la parola in piazza del Popolo, a Roma, sottolineando come, a suo avviso, sia giunto il momento di fare un salto mentale per ciò che riguarda il percorso di formazione delle nuove generazioni: “Smettiamola di demonizzare il lavoro manuale – ha asserito il ministro, come riporta l’agenzia ANSA –. La tuta sporca di un meccanico non ha nulla da invidiare a un camice bianco di un primario ospedaliero. È il lavoro onesto che fa l’uomo. Noi, invece, abbiamo spiegato ai ragazzi che per entrare nella buona società bisogna per forza avere la laurea“.
Successivamente, Musumeci ha posto in evidenza il fatto che, comunque, lo Stato italiano “ha il dovere di stimolare l’obiettivo della laurea, di sostenere chi vuole laurearsi o specializzarsi, ma non siamo tutti uguali”. Infatti, “ci sono ragazzi al Sud che, a 17-18 anni, vogliono prendere il diploma e non vogliono più studiare”.
NELLO MUSUMECI: “NON ESISTE SOLO LA LAUREA, DOBBIAMO RIATTIVARE UN MECCANISMO DI POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO”
Se, da un lato, il ministro Musumeci ha quindi ribadito l’importanza di supportare coloro che intendono proseguire il proprio percorso di studi sino alla laurea, dall’altra ha chiesto di non guardare con occhi diffidenti chi opera una scelta diversa e decide di abbracciare il mondo del lavoro.
Come si legge ancora sul sito dell’ANSA, Musumeci ha rivolto un invito ai suoi colleghi di governo: “Formiamo i giovani, riattiviamo un meccanismo delle politiche attive del lavoro. Un giovane a 20 anni ha bisogno di imparare un mestiere e le offerte formative devono essere legate alle esigenze del mercato del lavoro. Ad un ragazzo al quale non abbiamo insegnato a lavorare abbiamo negato il diritto al futuro”.