Mina e Corrado Pani: la nascita del loro figlio Massimiliano Pani
Massimiliano Pani è il figlio della cantante Mina e dell’attore Corrado Pani, scomparso nel 2005. Si incontrarono nel 1962 durante una cena a Roma, il mattino dopo la cantante ricevette un biglietto: “Mi sei rimasta dentro. E ora come farò?“. All’epoca della sua relazione con Mina, Pani era sposato dal 1959 con l’attrice Renata Monteduro. I due attori erano separati di fatto da diverso tempo, ma non essendo stato ancora introdotto il divorzio se Mina e Corrado avessero vissuto insieme nella stessa casa sarebbero stati accusati di concubinato. Per questo motivo decisero di vivere in albergo: “Vivere in hotel è umiliante. Tanti non sposati vivono nella medesima casa. Noi non possiamo: finiamo in galera. Se avessi rotto una famiglia, capirei. Ma tutto era già rotto prima che io arrivassi. Corrado e la moglie vivevano separati da un anno, avevano già avviato l’annullamento”, confessò la cantante ad Oriana Fallaci, come riporta il Corriere della Sera. Il 18 aprile 1963, alla Clinica Mangiagalli di Milano, è nato il frutto del loro amore: Massimiliano.
La fine della storia d’amore tra Mina e Corrado Pani
“Io l’ho voluto, questo figlio, non è nato per combinazione. L’ho voluto perché amavo il padre di questo figlio e il padre di questo figlio era d’accordo con me nel volerlo. Vede… è difficile spiegare queste cose. Dovrebbe essere innamorata, per capirmi: innamorata come io lo sono di Corrado”, raccontò la neo mamma alla Fallaci. Giovanissimi, Corrado Pani aveva 26 anni e Mina solo 22, si amavano indipendentemente dalla rispettiva fama: “Pensi che io non l’ho quasi mai visto recitare e lui non sa chi sono: quando sente cantare alla radio Wilma De Angelis chiede: “Sei tu?”. Non gli importa niente che io sia la Mina, anzi l’idea di avere la donna chanteuse lo irrita a morte”, confessò l’artista nella lunga chiacchierata con la Fallaci. Dopo la nascita di Massimiliano, chiamato affettuosamente “Paciughino”, la storia di Mina con Corrado Pani entrò in crisi, complici gli impegni lavorativi e i lunghi periodi di lontananza