Tentativo di combine non riuscito per la sfida fra Monza e Juventus under 23 dello scorso 30 settembre, match valevole per la Serie C. Come riferisce l’edizione online del quotidiano Libero, un individuo che sarebbe invischiato in un giro losco di scommesse, avrebbe avvicinato un calciatore della compagine lombarda, dicendogli che lui e suoi compagni avrebbero dovuto perdere: “Avvisa tutta la difesa che devi perdere – le sue minacce – altrimenti ti puoi considerare un morto che cammina”. Lo stesso malvivente avrebbe poi mandato un sms allo stesso giocatore in cui si leggeva: “Sei messo sotto tiro, il mio è un lavoro, oggi devi perdere la partita, sappiamo il tuo indirizzo. Abbiamo scommesso 250mila euro, ci sono albanesi e calabresi, avvisa tutta la difesa che la partita si deve perdere al 1000 per cento perché se per puro caso salta sei un morto che cammina… puoi anche andare a denunciare, ancora peggio e sarai scannato mentre cammini per strada… se ti rifiuti di giocare o fai qualche altra cazzata sarà la fine per te”. La firma era “Un saluto dall’Albania”.
“PERDETE O SEI UN UOMO MORTO”: MINACCE A CALCIATORE DEL MONZA, CHE HA DENUNCIATO IL TUTTO
Il calciatore però non si è fatto prendere dal panico ed ha avvisato la società di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani di quanto accaduto, dopo di che la stessa società calcistica ha presentato denuncia ai carabinieri di Alessandria dove si sarebbe dovuto disputare il famoso match. E’ quindi scattata un’indagine che è durata circa due mesi, e che ha portato all’arresto di un 25enne scommettitore seriale originario di Palagonia, in provincia di Catania. Ovviamente dietro le minacce non vi era alcuna banda di albanesi e calabresi, ma bensì il solo 25enne arrestato, che è accusato di tentata estorsione aggravata, nonchè un professionista delle minacce a fini di scommesse, e già in passato aveva avvicinato alcuni calciatori della Pro Vercelli e della Viterbese. Per spazzare via ogni dubbio, il Monza vinse l’incontro con la Juventus Under 23 con il risultato di quattro reti a uno e il calciatore minacciato era in campo: “Era titolare – le parole di Galliani – e ha pure giocato molto bene. Una società deve essere forte prima di tutto fuori dal campo. E bisogna sempre denunciare”.