Numerose le minacce giunte all’indirizzo del governatore della Lombardia, Attilio Fontana nelle ultime settimane, alcune violentissime. Tra queste, riporta la stampa, anche una che mette letteralmente i brividi: “Ci sono tanti modi per morire”. E’ quanto si legge in una lettera choc indirizzata a Fontana, scritta in un italiano sgrammaticato in cui si legge ancora: “Non si muore solo per il virus ma poco importa un omicidio vale l’ altro. Ci sono tanti modi per morire”. Non si può non parlare di “clima d’odio”, così come è stato intitolato il dossier di 30 pagine depositato nelle passate ore e finito sulla scrivania del pm Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo della procura di Milano. Il dossier è pieno zeppo di minacce comparse sui social nelle ultime settimane, lettere anonime e murales violenti spuntati nelle periferie di Milano e rivendicati dai Carc. Il suo legale ha depositato anche un’altra lettera anonima indirizzata a Fontana nella quale si parla di “un incidente stradale occasionale” a suo scapito. L’intero materiale attualmente nelle mani dei carabinieri del Nucleo Informativo e della Digos che da tempo indagano per identificare gli autori delle minacce choc. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



DEPOSITATE IN PROCURA 30 PAGINE DI INTIMIDAZIONI

Una trentina di pagine di documenti, intitolate “clima di odio“, in cui vengono raccolte tutte le minacce ed intimidazioni rivolte on line e anche per iscritto ad Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia.

Ricordiamo che il governatore lombardo è sotto scorta proprio per le minacce ricevute nelle ultime settimane – in un clima avvelenato dalle tensioni sulla pandemia di Coronavirus che vede la Lombardia cuore dell’emergenza in Italia – e oggi proprio una raccolta di queste minacce è stata depositata in Procura a Milano, come “produzione documentale” che dimostra il clima d’odio contro Fontana, da parte del legale del presidente, l’avvocato Jacopo Pensa.



Lo riferisce l’agenzia Ansa, che informa pure che in questo faldone vi sono anche diverse lettere anonime spedite alla famiglia di Attilio Fontana, come una nella quale si paventa “un incidente stradale occasionale”. Le carte sono state depositate al pubblico ministero Alberto Nobili, capo dell’antiterrorismo presso la Procura di Milano. Tra i messaggi la minaccia è di fatto sempre la stessa: “Devi morire”.

MINACCE AD ATTILIO FONTANA: INDAGA L’ANTITERRORISMO

Il dipartimento antiterrorismo della Procura milanese sta già indagando sulle scritte ‘Fontana assassino‘, comparse nei giorni scorsi sui muri di diversi quartieri di Milano e rivendicate dai Carc (Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo) anche in una conferenza stampa. Gli autori di quei murales intimidatori, di cui si sono apertamente attribuiti la responsabilità Pablo Bonuccelli e Claudia Marcolini, due rappresentanti dei Carc, sono già stati identificati dagli investigatori nel fascicolo aperto per minacce e diffamazione.



Le scritte sui muri fanno parte anch’esse della produzione documentale del legale di Attilio Fontana, che in questi giorni ha raccolto un lunga lista di decine e decine di minacce, più o meno esplicite, e intimidazioni comparse anche con messaggi e fotografie postate sui social da utenti o da presunti profili fasulli contro il presidente della Lombardia. “Un’atmosfera – ha chiarito il legale – creata da chi aveva interesse a fomentare un’ostilità feroce contro Fontana” per la gestione dell’emergenza Coronavirus, si legge sul Giorno.

Un “clima di odio“, ha aggiunto l’avvocato, “che ha portato anche alle scritte sui muri con epiteti feroci”. Il presidente lombardo è consapevole di poter essere oggetto di critiche politiche e le accetta, ma “quando gli si dà dell’assassino le cose cambiano“, ha detto il suo avvocato.