A “Storie Italiane”, trasmissione condotta da Eleonora Daniele, nella mattinata di oggi, mercoledì 19 gennaio 2022, è intervenuta la dottoressa Tiziana Maniscalchi, primario del pronto soccorso dell’ospedale “Cervello” di Palermo e responsabile del reparto Covid. Nei giorni scorsi, la donna è finita nel mirino dei no vax, semplicemente per avere illustrato la situazione attualmente presente nel nosocomio del capoluogo siciliano: “Polmoniti gravissime con poche speranze di sopravvivere in pazienti non vaccinati anche senza altre patologie. È veramente un peccato suicidarsi così”.
Inizialmente, la dottoressa ha replicato dicendo: “Io continuo a lavorare e a dimostrare ciò che volete che io non dimostri”, ma, nonostante le sue parole e i messaggi solidali ricevuti da parte del mondo della politica e delle istituzioni, gli insulti e, soprattutto le minacce, si sono fatti via via sempre più severi. L’ha raccontato lei stessa in collegamento audiovisivo su Rai Uno: “Sotto alcune mie interviste c’era gente che commentava ‘segniamoci il nome della dottoressa, potrebbe tornarci utile’… C’erano situazioni che vanno ben oltre le offese personali. Questo non solo deve essere censurato, ma anche condannato nelle giuste sedi”.
TIZIANA MANISCALCHI: “NOI VOGLIAMO CONVINCERE GLI INDECISI, NON I NO VAX”
La dottoressa Tiziana Maniscalchi ha denunciato il tutto alle forze dell’ordine e ha asserito a “Storie Italiane” di volere ancora agire “sul gruppo degli indecisi. Io non chiamo i pazienti no vax, io li chiamo non vaccinati. Questa denominazione serve semplicemente per dare loro una prognosi. Quando noi lanciamo gli appelli per coloro che si lasciano irretire dai no vax, lo facciamo per smuoverli, perché ancora si lasciano convincere da questi messaggi lanciati dai no vax”.
Fra le pesanti accuse rivolte al primario per iscritto attraverso i social media da parte di alcuni utenti ve ne sono parecchie che, anche solo a una prima lettura, risultano molto forti: “Smettila di recitare. Si sa che voi dottori venite pagati per dire l’esatto contrario, adesso avete veramente scassato le p*lle”, “somigli a un topo di fogna”, “lanci allarmi immotivati sulle terapie intensive, vergognati”.