In un angolo del deserto iracheno, forze armate americane e dell’Iraq hanno colpito lo Stato Islamico lo scorso 29 agosto. L’uomo cercato dai soldati, come spiega Repubblica, aveva il compito di dirigere una serie di attentati in Europa e Medio Oriente: per questo sono stati impiegati duecento uomini arrivati a bordo di elicotteri e altri mezzi, circondando quattro costruzioni e uccidendo quattordici uomini dello Stato Islamico. Nel covo sono stati trovati documenti, armi, cinture esplosive e altri materiali che fanno pensare ad un attentato immediato.
L’Isis starebbe da tempo lavorando ad una nuova ondata di attentati in Europa e lo avrebbe annunciato senza troppi segreti. Ogni settimana, infatti, un editoriale occupa la terza pagina del bollettino ufficiale del gruppo e nell’ultimo numero di agosto, il titolo prometteva “una Jihad in Europa”. La guerra dovrebbe essere lanciata dai volontari sparpagliati per tutto il Vecchio Continente, che sono costretti a mandare un video nel quale giurano fedeltà allo Stato Islamico prima di attaccare nelle grandi o piccole città. Basti pensare che ad agosto la polizia è riuscita a sventare degli attentati in programma a Vienna, dove c’erano in programma tre concerti di Taylor Swift, ovviamente annullati. Le autorità hanno trovato gli attentatori in casa con bombe rudimentali e coltelli, grazie alla segnalazione della Cia, che intercetta le chat degli aspiranti attentatori, cercando di fermarli in tempo.
Minaccia attentati, lupi solitari pronti a colpire in Europa
La minaccia attentati torna a spaventare in maniera imponente l’Europa. Il 23 agosto una recluta ha ucciso tre persone a Solingen, in Germania, mandando i suoi video allo Stato Islamico: dopo due giorni si è consegnato alla polizia. Sono sempre di più, infatti, i lupi solitari che in nome della Jihad decidono di agire in maniera autonoma, cercando poi l’approvazione dell’Isis, inviando i video dei loro attacchi. Secondo l’esperto belga Pieter Van Ostaeyen, gli attentati aumenteranno e così anche le vittime, come spiegato a Repubblica. Nessuna tregua, dunque, da parte dello Stato Islamico.