Pericolo Houthi nel Mar Rosso, la comunità internazionale non resta ferma. I ribelli yemeniti, sostenuti dall’Iran hanno preso di mira le navi commerciali sin dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas come forma di supporto a Gaza. Le forze sono entrate in azione tra le coste di Gibuti e lo stretto di Bab al Mandab e nelle ultime ore è arrivata una minaccia da non sottovalutare secondo le autorità occidentali: “Siamo pronti a effettuare operazioni e attacchi ogni 12 ore alle navi che transitano nel Mar Rosso”.
Come anticipato, la comunità internazionale non sta a guardare. Gli Stati Uniti hanno annunciato una coalizione di 10 nazioni contro gli attacchi degli Houthi: tra questi presenti anche Italia, Francia e Gran Bretagna. L’obiettivo dell’asse è quello di garantire la sicurezza delle navi commerciali. La coalizione intende rafforzare la forza marittima che già esiste sotto la guida del Bahrain, ha confermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby.
Minaccia Houthi nel Mar Rosso: “Attaccheremo ogni 12 ore”
L’Italia parteciperà con una fregata all’operazione per difendere la navigazione nel Mar Rosso, minacciata dagli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi contro i mercantili diretti in Israele. La conferma è arrivata dopo un videocollegamento a cui hanno partecipato il ministro alla Difesa, Guido Crosetto, e il capo del Pentagono, Lloyd Austin: “L’Italia farà la sua parte, insieme alla comunità internazionale, per contrastare l’attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi, che abbiamo già condannato pubblicamente, e per tutelare la prosperità del commercio e garantire la libertà di navigazione e il diritto internazionale”. L’invio della fregata europea multi missione ‘Virgilio Fasan’ nel Mar Rosso era inizialmente previsto per febbraio ma ora andrà a potenziare l’operazione ‘Prosperity Guardian’ lanciata da Washington. “Durante il colloquio” con Austin, ha riferito il ministro la Difesa, “è stata affermata l’importanza del principio di libera navigazione, valutato l’impatto sul commercio internazionale e discusse le possibili opzioni per garantire la sicurezza delle rotte marittime al fine di prevenire ripercussioni sull’economia internazionale, con pericolose dinamiche sui prezzi delle materie prime”.