Tornano ad accendersi i riflettori su Mingo De Pasquale del duo Fabio e Mingo, storico inviato di Striscia la Notizia fuori dal tg satirico dopo le accuse per truffa, simulazione di reato, falso, calunnia e diffamazione per le quali è stato rinviato a giudizio. Ora Mingo torna a parlare tra le pagine della Gazzetta del Mezzogiorno dello scorso 7 agosto in cui l’ex inviato del programma di Antonio Ricci torna su ciò che gli è accaduto e che, dice, “ha cambiato il senso di tutto”. Mingo torna a ribadire la presunta ingiustizia subita: “L’importante è essere pronti a reagire perché le cose possono accadere anche ingiustamente, come nel mio caso”. Ed azzarda quasi un paragone tra quanto accaduto nel suo caso e ciò che avvenne nel 1962 a Dario Fo e Franca rame banditi dalla Rai: “Penso che nessuno in Italia, anzi in Europa, o forse nel mondo possa vantare il primato di essere stato licenziato in diretta tv da un pupazzo di pezza rosso simbolo di un varietà televisivo!”. Tutto ebbe inizio il 23 aprile 2015, con il licenziamento da parte di Striscia: “Che poi licenziato presuppone un rapporto subordinato e invece per 19 anni non ho acquisito alcun diritto e non avuto alcunchè! Alla faccia dell’onorato servizio!”.
MINGO CONTRO STRISCIA LA NOTIZIA: OGGI È “UN UOMO LIBERO”
Mingo rammenta cosa accadde quella sera di oltre cinque anni fa: “Noi cascammo dalle nuvole. Non avevamo neanche visto la trasmissione quella sera. La cosa incredibile è che proprio quella mattina avevo detto a mia moglie Corinna che avrei voluto lasciare il programma, magari prendermi un anno cosiddetto sabbatico a New York e ricominciare a fare il mio mestiere di attore!”. Proprio quella sera però, il “pupazzo rosso”, ovvero il Gabibbo sentenziò la sua fine: “A pensarci adesso mi vien da sorridere: essere giudicati, processati e sentenziati in diretta televisiva da un pupazzo di pezza. L’Italia è davvero il Paese dei paradossi!”. Quindi si precipitarono, increduli, a contattare il produttore e gli autori di Striscia, ma nessuno rispose: “Telefoni che squillavano a vuoto! Sembrava che fosse accaduta un’apocalisse”. Mingo pensò addirittura di essere finito su Scherzi a parte ma i giorni passavano e le accuse in diretta tv di aver falsificato i servizi proseguivano: “Mai inventato nulla!!! Era tutto così strano! Come vi sentireste se dopo vent’anni circa, i vostri datori di lavoro, diventati dopo anni anche vostri amici, quelli che considerate parte integrante della vostra famiglia, vi voltassero inspiegabilmente le spalle, smettessero di rispondervi al telefono e vi accusassero in diretta tv come se foste il peggiore dei criminali?”, si domanda oggi Mingo.
Gli ultimi anni sono stati per lui difficili, tra amici che gli hanno voltato le spalle e fake news, nonché veri e propri insulti per strada. Oggi ha però deciso di parlarne ancora “perché senza quel dolore non sarei la persona che sono! Un uomo libero! Libero di esprimersi nel suo mestiere!”. Da quel momento non sono mancate le occasioni professionali ed ha continuato ad occuparsi anche del sociale. Per questo, conclude: “Per questo mi sento di ringraziare tutti coloro che hanno voluto darmi dolore perché quel dolore mi ha reso forte e migliore!”.