La Commissione europea ha un nuovo obiettivo climatico per il 2040: il taglio delle emissioni di gas serra deve essere del 90% rispetto ai livelli del 1990, per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Bruxelles lancia anche un’altra sfida sul nucleare: accelerare la realizzazione dei primi progetti di mini reattori modulari entro l’inizio del 2030. Infatti, è stata lanciata l’alleanza industriale sui piccoli reattori modulari (Smr). Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione, ha ricordato il traguardo finale: «Vogliamo fare in modo che l’Europa possa completare il processo di decarbonizzazione, mantenendo al tempo stesso la competitività della sua economia».



Il Patto Verde deve trasformarsi ora in un accordo di decarbonizzazione industriale basandosi sui punti di forza esistenti, come energia eolica, idroelettrica e solare. A tal proposito, si registra una svolta sul nucleare da parte della Commissione Ue, che ha deciso di avviare un’alleanza industriale per facilitare la cooperazione e accelerare la diffusione dei reattori modulari di piccole dimensioni. Come evidenziato dal Sole 24 Ore, lo scopo comunitario è garantire una catena di approvvigionamento europea che sia solida.



NUCLEARE, COMMISSIONE UE TENTA LA SVOLTA

I nuovi progetti sui reattori potrebbero vedere la luce nei primi anni del prossimo decennio. La Commissione Ue così non rinnega il Patto Verde, ma intende conferirgli una connotazione ancor più economica. Infatti, l’associazione che raggruppa i produttori di acciaio, Eurofer, chiede lo sblocco degli investimenti necessari: si tratta di 660 miliardi di euro all’anno solo per quanto riguarda il settore energetico.

Intanto, ieri Parlamento e Consiglio europeo hanno trovato un accordo riguardo un provvedimento legislativo che deve promuovere la fabbricazione industriale di prodotti tecnologici a zero emissioni, come pannelli solari e pale eoliche. L’accordo va approvato formalmente dalle due istituzioni europee. In questo modo si può contrastare la concorrenza della Cina e preservare un bacino industriale di alto livello in Europa. Per quanto riguarda il target relativo al 2040, il suggerimento della Commissione Ue per il 2040 è in linea con le raccomandazioni del Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici (ESABCC).