Miniere sottomarine per l’estrazione di minerali critici dai fondali oceanici, nonostante i difficili iter per regolamentare l’inizio delle attività, la questione sta diventando sempre più una priorità negli Stati Uniti. Come afferma il quotidiano Wall Street Journal, i servizi di sicurezza nazionale starebbero spingendo per accelerare le discussioni a Washington e prevedere a breve termine la conclusione degli studi preliminari per far partire ufficialmente gli accordi con le industrie che dovrebbero occuparsi dell’estrazione, prima che la Cina abbia il predominio assoluto sulle materie prime, fondamentali per la transizione energetica e non solo.
I metalli rari che possono essere raccolti grazie alle miniere negli oceani infatti, comprendono anche elementi chiave come nichel, manganese, litio e cobalto utili all’industria delle armi oltre a quella di produzione delle batterie per auto elettriche. Ora quindi, come anticipa il giornale finanziario, alcuni membri del Congresso si incontreranno con i rappresentanti delle lobby e compagnie per studiare un piano strategico e velocizzare le procedure.
Miniere sottomarine, Congresso Usa avvia colloqui con lobby industriali per avvio attività
Le miniere sottomarine, con attività di estrazione metalli dai fondali degli oceani, che precedentemente a causa dei difficili accordi e delle questioni sollevate dall’opinione pubblica in merito ai problemi ambientali sembravano essere un sogno da realizzare ma non nell’immediato futuro, sono sempre più concrete. Il Wall Street Journal ha infatti anticipato che presto avverranno incontri tra i rappresentanti delle industrie e membri del Congresso Usa, per cercare di velocizzare l’iter di inizio delle procedure. Questo perchè, sono state coinvolte questioni legate alla sicurezza e all’indipendenza delle compagnie statunitensi, per scongiurare una eccessiva dipendenza dalle importazioni di materie prime cinesi.
I depositi minerari infatti fanno gola alle industrie delle armi e dopo la decisione di un aumento della produzione di munizioni, necessarie alla difesa, la questione è tornata prioritaria, specialmente perchè nel caso la Cina vinca la corsa nelle estrazioni, diventerebbe sempre più una superpotenza militare oltre che economica, raggiungendo il primato e monopolio nell’export di materiali di guerra, oltre che componenti per le auto elettriche.