Il danno da vaccino antinfluenzale va indennizzato. Questa la sentenza che costringe il ministero della Salute a pagare un assegno una tantum ai familiari dell’uomo deceduto per la grave encefalomielite contratta in seguito alla somministrazione. La decisione della Consulta ha stabilito che è il principio costituzionale di solidarietà che impone di addossare alla collettività le conseguenze negative dei trattamenti.



La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso degli eredi dell’uomo deceduto, basato sulla violazione dell’articolo 1 della legge 210/1992. Sbaglia la Corte d’appello a riformare la decisione del Tribunale: “La domanda di assegno una tantum è rigettata sul rilievo che la condizione dei soggetti soltanto incentivati al vaccino antinfluenzale non sarebbe assimilabile all’ipotesi di somministrazione dei vaccini antipolio e trivalente, nei quali casi la facoltà di scelta individuale risulta più condizionata dalle gravi conseguenze che derivano dall’omissione del trattamento sanitario”, riporta Italia Oggi.



Ministero della Salute condannato a risarcire danno da vaccino antinfluenzale

La Corte Costituzione è intervenuta con la pronuncia 268/2017 sul vaccino antinfluenzale, sottolineando che il diritto all’indennizzo non deriva dal fatto che ci si sottoponga a un trattamento obbligatorio in quanto tale, ma dalle esigenze di solidarietà sociale che si impongono alla collettività. Secondo i giudici, negando l’indennizzo si va contro gli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione. Ricordiamo che il vaccino antinfluenzale è consigliato dal Ministero della Salute con raccomandazioni ad hoc per ogni stagione: “Le campagne d’informazione e sensibilizzazione puntano alla più ampia copertura e coinvolgono tutta la popolazione, a prescindere da una pregressa e specifica condizione individuale di salute, età, lavoro o convivenza”. La parola ora passa al giudice del rinvio.

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