Dal governo pronta la bozza per la riorganizzazione dei dipartimenti e direzioni del Ministero della Salute, il testo della riforma approderà al prossimo Consiglio dei Ministri per l’esame, si tratta di una rivoluzione del sistema sanità, annunciata da tempo che prevede l’istituzione di diverse aree tematiche di coordinamento, che faranno capo alla “Conferenza permanente dei Capi Dipartimento” che gestirà tutte le direttive e comunicazioni. In relazione alle singole competenze, ogni ufficio farà capo ai precedenti dirigenti fino a quando non saranno conferiti i nuovi incarichi, inoltre, ogni precedente incarico dirigenziale decadrà alla data di inizio del nuovo regolamento in vigore.
Ogni incarico di capo dipartimento sarà conferito direttamente da un decreto del Presidente della Repubblica, dopo opportuna delibera del Consiglio dei Ministri, e i nominati saranno pienamente reponsabili dei risultati ottenuti, che verranno controllati periodicamente ogni due anni per attestare efficienza e funzionalità di ogni singola organizzazione .
Ministero Salute, di cosa si occuperanno i nuovi dipartimenti
In base alla bozza della riforma del regolamento del Ministero della Salute, saranno 4 i dipartimenti e 12 le direzioni generali. L’organizzazione si articolerà in base a varie tematiche e settori. In particolare: dipartimento amministrazione generale e risorse umane; dipartimento di prevenzione e ricerca che si occuperà anche della vigilanza e l’individuazione delle nuove emergenze sanitarie; dipartimento delle politiche del Ssn, della programmazione, dispositivi medici e farmaci.
Inoltre il nuovo dipartimento della salute umana, della salute animale e dell’ecosistema e dei rapporti internazionali si occuperà anche di igiene e sicurezza alimentare e dei corretti stili di vita. Viene confermata infine anche l’annunciata Unità di missione salute prevista dal Pnnr. Come si legge nel testo, per le modalità operative e decisionali “La conferenza dei capi dipartimento si riunirà in via ordinaria, almeno una volta ogni due mesi, e in via straordinaria su richiesta di almeno un Capo Dipartimento o su richiesta del Ministro“.