Riaprire attività e negozi, ma anche gli spazi sociali come le aree verdi, i parchi, gli oratori. In vista delle Fase 2 sono tanti i luoghi che dovranno riaprire ma seguendo specifiche regole improntate sul distanziamento sociale e sui dispositivi di protezione. Fra questi, come detto sopra, anche i parchi, luoghi dove bambini e ragazzi possano tornare ad uscire di casa, ritrovando un po’ di libertà. Forte sostenitrice di questa causa è la ministra della famiglia Elena Bonetti, che parlando nelle scorse ore ai microfoni del quotidiano Repubblica ha invitato i suoi colleghi di governo a fare in fretta: “I bambini e gli adolescenti hanno il diritto di riconquistare luoghi di gioco, di movimento e di aria. Dobbiamo predisporre, quando sarà possibile riaprire, spazi all’aperto con un controllo dei flussi. Penso a giardini con volontari che regolino gli ingressi per nuclei familiari ad esempio. Penso ad aree sportive dove due fratelli siano liberi di tirare un calcio al pallone o piccoli gruppi di bambini, ben distanziati, possano fare delle attività”.
MINISTRA BONETTI: “RIAPRIAMOLI NEL MASSIMO RISPETTO DELLE REGOLE”
In vista del possibile inizio della fase 2, datato (forse) 4 maggio, l’esponente dell’esecutivo è convinta che si possano riaprire determinati luoghi di socializzazione per i giovani, basta che siano strettamente controllati: “Nel massimo rispetto delle regole sanitarie e delle indicazioni del comitato scientifico – ha precisato la ministra – dobbiamo pensare alla ripartenza dei ragazzi. In gioco c’è la loro salute, fisica e psichica”. Secondo la Bonetti il sacrificio fatto fino ad oggi è stato più che giusto, ma ora serve restituire ai giovani lo spazio del gioco e dello sport. Per farlo si potrebbe pensare ad “un coinvolgimento massiccio del terzo settore. Per gestire i flussi in entrata e in uscita da un parco giochi, per esempio, disinfettando prima e dopo ogni ‘turno’ i giochi stessi” e “vigilando sul distanziamento”. Infine la stessa ministra ha precisato che nel nuovo decreto economico varato entro la fine del mese, è stato proposto un assegno universale mensile per ogni figlio, nonché “l’estensione per altri 15 giorni del congedo parentale straordinario”.