Il ministro per l’innovazione, Paola Pisano, è intervenuta oggi in collegamento con la trasmissione La Vita in Diretta per spiegare quando l’innovazione tecnologica sia importante nella ripartenza del nostro Paese. Punto di partenza è proprio l’app Immuni, ovvero l’applicazione di notifica di esposizione di contatto “per aiutare la ripresa del paese in questa seconda fase”. La ministra ha spiegato l’importanza di questa applicazione, semplice, volontaria, gratuita e che ha grande considerazione e tutela della privacy degli utenti. “Ci tengo a sottolineare che è attiva in tutta Italia e tutti possono scaricarla, l’app inizia a memorizzare i codici anonimi delle altre app con le quali viene a contatto”, ha spiegato ancora la Pisano. Un servizio della trasmissione di Rai1 ha fatto maggiore luce sul funzionamento di Immuni ricordando come sia una app volontaria, gratuita e forse gradita più agli anziani che ai giovani. Chiede pochi passaggi per mandarla in esecuzione, dal momento che necessita solo di cliccare su Regione e Provincia di residenza e dare l’ok alle notifiche per metterla prontamente in azione.
MINISTRO PISANO SPIEGA L’APP IMMUNI
Quando arriva la notifica a chi utilizza l’app Immuni? A spiegarlo in maniera molto chiara è stata la ministra Pisano: “Se a contatto con persona positiva”. E quindi ha spiegato il ruolo delle Regioni a partire da questo momento. “Da un lato le regioni attraverso il tampone individuano i soggetti risultati positivi al Covid, dall’altro se i cittadini hanno scaricato l’app hanno memorizzato tutti i soggetti con cui sono entrati in contatto stretto, l’app invia una notifica a chi è stato in contatto avvertendoli ma non significa che sono positivi, solo che sono stati esposti al rischio”, ha proseguito ancora la Pisano. Una volta ricevuto il messaggio di alert, gli utenti già ricevono le prime indicazioni utili “tra cui contattare il proprio medico che darà indicazioni su come comportarsi, a partire dal distanziamento sociale, restare in casa fino all’arrivo dei sintomi, a quel punto si procederà con il test del tampone”.
Ma per garantire una vera mappatura, quanti italiani dovranno scaricare l’app Immuni? “Ci sono vari studi sulla percentuale di cittadini che devono scaricare l’app affinché funzioni”, ha commentato Pisano. “Più cittadini la scaricano e meglio è, i Paesi che hanno scaricato app simili con minore attenzione alla privacy si sono attestati intorno al 25%”. L’app Immuni non sarà l’unico strumento in questa fase dell’emergenza me è certamente importante. “Immuni è una garanzia in più, uno dei tanti strumenti del Ministero della salute per limitare diffusione del virus, noi crediamo che in questa fase sia importante usare l’app perchè previene la diffusione del contagio ma soprattutto la nascita di focolai inaspettati. Attraverso questa app non tuteliamo solo noi stessi ma anche avvisare del rischio coloro con cui veniamo a contatto e di cui non sappiamo il nome, come coloro che sono in fila al supermercato”, ha chiosato la ministra.