COS’È E DA DOVE NASCE IL “CASO SANGIULIANO-BOCCIA” CHE AGITA IL GOVERNO

Dopo le polemiche su Ius soli e Assegno unico una terza polemica “investe” il Governo Meloni e riguarda il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con la “misteriosa” consulente-collaboratrice Maria Rosaria Boccia. Un caso ancora non del tutto chiaro ma che ha portato la Premier Giorgia Meloni ad intervenire ieri ai microfoni di Rete 4 chiarendo la sua posizione e quella del Governo, di fatto dando fiducia a Sangiuliano e scatenando poi le repliche tanto del Ministro quanto soprattutto della imprenditrice campana che da qualche tempo appariva nelle foto e nei selfie con l’ex direttore del Tg2.



Tutto nasce quando l’imprenditrice originaria della Campania dopo essere apparsa diverse volte affianco di Sangiuliano, si definisce “consigliera del Ministro della Cultura per i Grandi Eventi“. Dopo qualche richiesta delle opposizioni, è il titolare del Dicastero a smentire tale incarico, sottolineando come non vi sia un contratto in essere con Maria Rosaria Boccia: i riflettori sono puntati infatti sulle presunte spese di denaro pubblico per la donna che si auto-definisce consulente. Ma il caso si infittisce negli ultimi giorni dopo che “Dagospia” e “La Stampa” anticipando la presenza di una mail dell’organizzazione del G7 Cultura di Pompei (dal 19 al 21 settembre) datata 5 giugno 2024, in cui sono presenti documenti sensibili e spostamenti di sicurezza dei ministri coinvolti, il tutto indirizzato per conoscenza anche a Boccia. Non solo, pare che vi sia stato anche un sopralluogo della stessa imprenditrice-consulente con il Ministro del 3 giugno scorso.



LE PAROLE DI GIORGIA MELONI SUL MINISTRO GENNARO SANGIULIANO

Davanti all’insistenza di Pd e M5s nell’interrogare il Governo circa la sicurezza effettiva che vi sarebbe al G7 a Pompei e Napoli – specie perché dal Ministero si continua a definire Boccia per nulla sotto contratto – arriva ieri l’intervento della Presidente del Consiglio Meloni ospite di Paolo Del Debbio a “4 di sera”. «Sangiuliano mi garantisce che questa persona (ovvero Maria Rosaria Boccia, ndr) non ha avuto accesso a nessun documento riservato».

In particolare modo, tende a precisare Meloni sul tema politico effettivo, in merito all’organizzazione del G7 partenopeo il Ministro ha garantito alla Premier che «neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona». La Presidente Meloni ricostruisce l’antefatto della vicenda, con Sangiuliano che in un primo momento avrebbe voluto assumere Boccia come consulente del Ministero con incarico non retribuito ma ha poi deciso di non proseguire dopo aver ponderato più possibilità: «queste sono le cose che a me interessano per i profili di governo», conclude la leader di FdI affermando che sul gossip emerso negli scorsi giorni non è certo lei a dover commentare.



L’INTERVISTA DI SANGIULIANO E LA REPLICA SOCIAL DI MARIA ROSARIA BOCCIA

Oggi in una lunga intervista a “La Stampa” è il Ministro Gennaro Sangiuliano a provare a chiudere la vicenda politica sottolineando di aver conosciuto Maria Rosaria Boccia lo scorso maggio durante la campagna elettorale per le Europee: qui riporta quanto detto ancora ieri da Meloni, e cioè l’intento di attribuire all’imprenditrice un contratto di consulenza gratuita come consigliere del Ministero per i Grandi Eventi, ma «accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina».

Sangiuliano specifico che non sono stati forniti compensi alla dottoressa Boccia, smentite il presunto sopralluogo di inizio giugno e conclude «le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7. Mai si è discusso di questioni di sicurezza». Capitolo finito? Tutt’altro, sui social già ieri sera e ancora oggi arrivano le repliche dirette di Boccia che non intende fare passi indietro: «io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal Capo segreteria del ministro». Oltre a definire stizzita che la “persona” citata da Meloni ha un nome e un cognome, ovvero appunto Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice conferma di essere stata consulente del Ministro Sangiuliano e lancia una provocazione, «siamo sicuri che la nomina non ci sia stata? a me la voce che chiedeva di strappare la nomina sembrava femminile… la riascoltiamo insieme?». Resta il dato di sicurezza da chiarire, ovvero se realmente Boccia fosse a conoscenza dei documenti riservati del G7 – elemento finora smentito categoricamente dal Governo: «Dopo otto giorni di silenzio una toppa peggio del buco», lamenta Boccia che non intende far chiudere il “caso” senza una sua versione dei fatti. Da Italia Viva al Pd vengono chieste le dimissioni di Sangiuliano: il caso da mediatico ora rischia di divenire a tutti gli effetti “politico”.